Da un punto di vista geografico il passo Giau è compreso nei territori di Colle Santa Lucia, San Vito di Cadore, Cortina D'Ampezzo, e Selva di Cadore. La strada che ha inizio da Selva di Cadore conta 29 tornanti e 3 gallerie per la protezione dalle valanghe, mentre il versante verso Cortina risulta più facilmente percorribile. Rappresenta un'interessante alternativa per arrivare a Cortina dalla zona dell'Agordino anche perché la strada del passo Giau, a differenza della strada del passo Falzarego è transitabile da camion e corriere. Tuttavia, nonostante gli interventi realizzati nel corso degli anni, la stagione invernale è spesso compromessa dalle valanghe che scendono ad ostruire i tratti scoperti di strada.
Nella zona è stato trovato un insediamento del Mesolitico.[1]
Si tratta di uno dei passi leggendari del Giro d'Italia, soprattutto dal versante di Colle Santa Lucia, per la sua durezza (misura 10,1 km con una pendenza media del 9,1%) e la sua costanza, mentre il versante ampezzano è più breve (8,6 km) e leggermente più facile (8,3% di pendenza media), anche se rimane molto impegnativo in quanto la pendenza media è falsata da alcuni facili tratti iniziali, mentre nella parte centrale e finale è molto dura e costante.
Il passo venne scalato al Giro per la prima volta nel 1973 e da allora è stato percorso svariate volte. Nel 1973, 2011 e 2021 è stato inoltre Cima Coppi, cioè la cima più alta scalata in quelle edizioni. Nel Giro 2013 era previsto il passaggio al Giau nella 20ª tappa (Silandro-Tre Cime di Lavaredo), ma il transito non fu possibile a causa del maltempo e il percorso della frazione fu deviato. Nel Giro 2021, a causa delle avverse condizioni meteo, la Cima Coppi è passata dal Passo Pordoi (2239 s.lm.) al Giau[2](2236 s.l.m.), con una differenza di 3 metri di altitudine.
Di seguito i vari passaggi (in grassetto le edizioni in cui il Giau era Cima Coppi):[3]