Palazzo Mondragone si trova a Firenze in via dei Banchi 4, angolo via del Giglio.
Storia
Il palazzo deve il nome al marchese di MondragoneFlavio di Arrazola, della nobiltà napoletana, che si stabilì a Firenze prendendo in affitto una casa in questo sito, di proprietà dei Ricasoli. Nel 1570 acquistò il palazzo e lo fece trasformare da Bartolomeo Ammannati in un vero e proprio palazzo.
Flavio Mondragone era molto vicino a Francesco I de' Medici, avendolo istruito da fanciullo su incarico di Cosimo I, e pare che sua moglie Donna Mondragone avesse favorito gli incontri tra lui e la nobile veneziana Bianca Cappello, anche se le circostanze ci sono ignote. In questo palazzo i Mondragone tenevano l'Adorazione dei Magi di Sandro Botticelli, proveniente da una cappella da loro acquistata in Santa Maria Novella.
Più anticamente in questo sito avevano alcune loro case i Tornabuoni, radunate in un unico edificio dai Cini, i quali l'avevano ceduto, a metà del Cinquecento, ai Ricasoli. Venuta meno la protezione di Francesco I, con addirittura l'accusa di tradimento e il sequestro dei beni, i Mondagrone se ne andarono da Firenze e vendettero il loro palazzo ad un Carnesecchi, il banchiere Zanobi di Bartolomeo, per 7000 ducati[1].
La facciata principale del palazzo si trova su via dei Banchi, con un grande stemma dei Ricasoli sulla cantonata che guarda verso piazza Santa Maria Novella. Lo stemma venne sostituito a quello dei Mondragone nonostante la famiglia non fosse più proprietaria del palazzo per una sorta di damnatio memoriae verso Bianca Cappello e i suoi sostenitori voluta da Ferdinando I de' Medici.
Il palazzo ha in seguito cambiato numerosi proprietari ed oggi è un condominio.