Deve la sua fama principalmente al ruolo del protagonista del film Marcellino pane e vino di Ladislao Vajda, che interpretò a sei anni, selezionato tra oltre cento bambini.
Fu attivo nel cinema fino al 1963 in produzioni spagnole e italiane, lavorando con lo stesso Vajda e poi anche con Totò, in un film intitolato Totò e Marcellino, di Antonio Musu.
Il precoce successo non lo aiutò a far carriera, non riuscendo a ripetere il successo della pellicola d'esordio. A sedici anni lasciò il cinema per studiare ingegneria industriale; dopo la laurea esercitò per anni la professione e in seguito diresse alcune agenzie immobiliari.
Nel settembre 1999 fu ospite del programma televisivo Meteore su Italia 1. In quell'occasione asserì che non sentiva affatto nostalgia per il cinema.
Morte
Morì improvvisamente la notte del 2 febbraio 2000 presso l'ospedale Vistahermosa di Alicante per un aneurisma a 51 anni[1]. Fu cremato[2].
Vita privata
Nel 1976 si sposò con la coetanea Juana Olmedo, dalla quale nel 1979 ebbe un figlio, Pablito Jr.