Sorge all'estremità sudovest del capoluogo, al confine con Cavasagra di Vedelago.
A sud della frazione scorre il fiume Sile, che in questo tratto iniziale si caratterizza per le numerose diramazioni (in particolare il Siletto) e le zone umide ricche di risorgive; l'area è protetta dal Parco naturale regionale del Fiume Sile. Per il resto il territorio è privo di corsi d'acqua di rilievo e l'approvvigionamento idrico è assicurato dalle varie canalette derivanti dal canale della Vittoria di Ponente, alimentato a sua volta dal Piave.
Storia
Il primo riferimento scritto è del 997. Il toponimo richiama alla presenza di un ospizio per viandanti gestito dai benedettini di Polirone e attestato dall'XI secolo. Nel 1314Hospitali de Cavasagra (in effetti fu molto legata alla vicina frazione di Vedelago) rappresentava una regola e cappella dipendente dalla capopieve di Istrana e vi venivano censiti sette fuochi[2][3][4].
L'edificio attuale fu ricostruito nel XVIII secolo su iniziativa dell'allora parroco don Giovanni Piccoli, il quale poté usufruire del lascito testamentario del patrizio e possidente locale Domenico Querini, ivi sepolto; fu consacrato il 24 settembre 1774. Fu successivamente ampliato nel 1900 con la costruzione delle due navate laterali. È una costruzione pregevole e tra le varie opere che la ornano si ricorda l'affresco del soffitto, una Purificazione attribuita al Tiepolo; vanno menzionati poi la pala di Filippo de Blancey e un preziosissimo apparato per le Quarantore placcato in oro[4][5], attualmente non utilizzato.
Note
^In assenza di dati ufficiali precisi, si è fatto riferimento alla popolazione della parrocchia locale, reperibile nel sito della CEI.
^ab Luigi Pesce (a cura di), La visita pastorale di Giuseppe Grasser nella diocesi di Treviso (1826-1827), Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 1969, p. 136-138.