Apprese il mestiere da Andrea Pisano e Giotto di Bondone, con i suoi fratelli Jacopo e Nardo di Cione, a loro volta artisti. Anche Matteo di Cione fu artista e precisamente scultore, ma di secondo piano. Nel 1357 firmò e datò una delle sue opere più importanti, il polittico con Cristo in trono e santi per la Cappella Strozzi di Mantova in Santa Maria Novella a Firenze, commissionato nel 1354 da Tommaso di Rossello Strozzi. Dal 1352 al 1359 fu capomastro di Orsanmichele, al cui interno è ancora presente il tabernacolo da lui realizzato nella navata destra, capolavoro scultoreo della seconda metà del Trecento fiorentino.
Tra le sue ultime opere, in cui è percepibile il progressivo contributo del fratello Jacopo, spiccano la Pentecoste alla Galleria dell'Accademia e il Trittico di san Matteo agli Uffizi, commissionato nel 1367 e per la morte del maestro l'anno seguente terminato dal fratello.
Curiosità
Questa sezione contiene «curiosità» da riorganizzare.
Insieme a Franco Sacchetti, l'Orcagna è l'anticipatore di quel genere comico definibile con il nome "alla burchia", un genere basato sui sonetti all'apparenza senza senso, ma con un significato sottile e molto spesso osceno.
La Loggia della Signoria viene anche impropriamente chiamata Loggia dell'Orcagna, per la confusione relativa alla progettazione, che studi recenti hanno identificato come opera di Benci di Cione Dami, che non è parente di Andrea di Cione.
Hans Dietrich Gronau, Andrea Orcagna und Nardo di Cione. Eine stilgeschichtliche Untersuchung, Berlin, Deutscher Kunstverlag, 1937.
Richard Offner, A critical and historical corpus of Florentine painting. IV: Tendencies of Gothic in Florence, 1: Andrea di Cione, [New York], [New York University], 1962.
Gert Kreytenberg, Orcagna, Andrea di Cione. Ein universeller Künstler der Gotik in Florenz, Mainz, von Zabern, 2000.
L'eredità di Giotto. L'arte a Firenze 1340-1375, catalogo della mostra (Firenze, 2008) a cura di A. Tartuferi, Firenze, Giunti, 2008.