L'oratorio viene ricordato soprattutto perché fu il luogo in cui la famiglia Widmann, proprietaria dell'edificio, fece seppellire uno degli ultimi eredi, Francesco, nel 1825.
Storia
Nel XV secolo, i monaci dell'ordine dei canonici regolari di Santo Spirito di Venezia, costretti a lasciare Brondolo a causa della soppressione della comunità in quella località, decisero di stabilirsi nel villaggio di Bagnolo de supra, l'antico nome dell'originale nucleo abitato di Bagnoli di Sopra, sito a ovest rispetto al centro dell'attuale sede municipale che per distinguerla ha preso il nome di Bagnoletto.[1][2]
Per soddisfare le esigenze di culto della comunità fecero erigere dalle maestranze locali una chiesa, com'era consuetudine per gli edifici religiosi di quel periodo, con la pianta orientata est-ovest e dedicata al martirepadovanosan Daniele.[3], completata, come si legge in un'iscrizione posta sopra l'ingresso laterale secondario, nel marzo 1474. La comunità religiosa venne in seguito elevata a parrocchia così come la chiesa che assunse il titolo di parrocchiale.[1]
L'edificio, che conserva l'originaria impostazione romanica, perse importanza dopo la costruzione della chiesa di San Michele Arcangelo, nella seconda metà del XVII secolo, declassato a oratorio, venendo nel tempo abbandonato all'incuria del tempo fino alla sconsacrazione avvenuta nel 1923.
Oramai decadente, all'inizio del XXI secolo è stato oggetto di un restauro conservativo che l'ha riportata all'aspetto originale, con l'edificio completamente ristrutturato e riaperto al culto dal 2015.
Descrizione
Esterno
L'edificio ripropone l'impostazione classica del tempo nella costruzione di edifici destinati al culto, pianta a navata unica e copertura a capanna, di gusto romanico impreziosito da archetti pensili, con orientamento, anche questo tipico per l'epoca, con facciata posta a ovest. L'interno è accessibile tramite un semplice portale sulla facciata principale e uno minore posto sul lato destro, nei pressi del campanile, anch'esso romanico e a pianta quadrata, che - come si nota dalla presenza di aperture murate - fu rialzato nel tempo spostando più in alto la cella campanaria. Tutta la struttura è in muratura a mattoni faccia a vista.
I recenti lavori di ristrutturazione hanno rimosso i due altari laterali che, non essendo ricavati nella pianta delle cappelle laterali, invadevano l'interno riducendo la capacità di fedeli.
Tra le particolarità scoperte durante il recupero della struttura è l'insolito fonte battesimale ricavato in una nicchia della sagrestìa, integrata nella struttura addossata al campanile.