Ha regnato da campione mondiale indiscusso dei pesi massimi leggeri dal 2018 al 2019, essendo il primo pugile nella storia di questa categoria a conquistare in contemporanea tutte e quattro le maggiori cinture: la WBO nel 2016 mentre la WBC, la WBA (Super) e la IBF nel 2018. Tali titoli sono stati poi resi vacanti in seguito al passaggio nei pesi massimi. Nel 2018, a seguito dei risultati ottenuti, viene nominato “pugile dell'anno” da The Ring.
Il 25 settembre 2021, battendo per decisione unanime Anthony Joshua, vince i titoli WBA (Super), IBF, WBO e IBO dei pesi massimi.
Nel 2024 diventa campione indiscusso dei pesi massimi dopo aver sconfitto ai punti il pugile inglese Tyson Fury, imbattuto da 25 anni.
A maggio 2024 Usyk è classificato come miglior pugile pound for pound in attività, dalla Transnational Boxing Rankings Board (TBRB) e da The Ring, e terzo dalla ESPN. È poi considerato il miglior peso massimo in attività dalla Boxrec, dalla ESPN e dalla TBRB. A seguito dei risultati ottenuti è considerato uno dei migliori pugili della sua generazione e uno dei migliori pesi massimi della storia.
Biografia
Nel 2002, dopo aver giocato a calcio nella squadra della sua città natale, inizia a praticare il pugilato.
Nel 2020 viene schedato, insieme a Vasyl' Lomačenko, dal sito Myrotvorec', affiliato con il Ministero degli affari interni dell'Ucraina, il quale sostiene che i due "ripetendo le dichiarazioni del Cremlino (che Russia e Ucraina sono un'unica nazione), rifiutando l'aggressione russa e negando l'indipendenza dell'ortodossia ucraina dal controllo della Chiesa Ortodossa Russa, si sono schierati con i traditori dell'Ucraina".[1][2]
Cambiata categoria a favore dei pesi mediomassimi, ha vinto la Coppa Strandya nel 2008. Sempre nel 2008, per la difficoltà a mantenere il peso, sale ancora di categoria a favore dei pesi massimi, conquistando a Roseto degli Abruzzi la qualificazione olimpica per Pechino 2008, dove sostituisce il connazionale Denys Pojacyka campione europeo di categoria. Al torneo olimpico però viene eliminato ai quarti di finale da un esplosivo Clemente Russo.
Nel novembre dello stesso anno scende nuovamente di peso e conquista la medaglia d'oro agli europei di Liverpool nella categoria dei pesi mediomassimi.
Usyk lascia il dilettantismo con un record di 335 vittorie e 15 sconfitte[4].
Carriera professionistica
Passa al professionismo nel 2013, all'età di 26 anni firmando un contratto con la società K2 Promotion, dei fratelli Klitschko. Debutta il 9 novembre sconfiggendo il pugile messicano Felipe Romero per KO al 5º round. Dopo una striscia di nove vittorie consecutive, tutte per KO, gli viene concessa la chance per il mondiale WBO.
Il 17 settembre 2016 sfida l'imbattuto campione polacco Krzysztof Głowacki, all'Ergo Arena di Danzica. Per l'occasione l'allenatore di Usyk avrebbe voluto l'ex campione mondiale Antonio Tarver per le sessioni di sparring, poi a causa della richiesta eccessiva di compenso e alla sua volontà di apparire sul programma della serata, l'idea non andò in porto. L'incontro, trasmesso su SKY Sport in Inghilterra, si conclude ai punti con decisione unanime a favore di Usyk con il punteggio di 119-109, 117-111, 117-111. Il pugile ucraino domina le 12 riprese con l'uso del jab, il polacco riporta un taglio all'occhio dalle riprese iniziali che continua a sanguinare fino alla conclusione dell'incontro. Durante le spettacolari riprese, Usyk domina anche per velocità di braccia e capacità di spostarsi sulle gambe, aiutando a portare il punteggio dalla sua parte.
Il 17 dicembre 2016 difende per la prima volta il titolo WBO, vincendo per KO contro il pugile sudafricano Thabiso Mchunu in 9 riprese.
In seguito riesce a difendere il titolo per altre due volte, rispettivamente contro Michael Hunter l'8 aprile 2017 e contro Marco Huck il 9 settembre 2017. Il 27 gennaio 2018 conquista, per split decision, il titolo WBC dei pesi massimi leggeri, sconfiggendo il pugile lettone Mairis Briedis. Il 21 luglio 2018 ha davanti a sé una grande occasione, ossia l'unificazione delle cinture dei pesi massimi leggeri. Lo sfidante è il pugile russo Murat Gassiev. Usyk riesce a sconfiggere l'avversario vincendo per decisione unanime ai punti, conquistando così le cinture mancanti, WBA e IBF. Nella stessa serata vincerà anche il trofeo Muhammad Ali. Il 10 novembre del 2018, a Manchester, difende i titoli contro il pugile inglese Tony Bellew vincendo per KO all'ottava ripresa.
Usyk entra nella categoria dei pesi massimi il 12 ottobre 2019, vincendo per il getto della spugna contro Chazz Witherspoon al settimo round. Il 31 ottobre 2020, allo stadio Wembley l'ucraino sconfigge il pugile inglese Derek Chisora, conquistando il titolo WBO intercontinentale dei pesi massimi.
2021: il titolo mondiale dei pesi massimi
A seguito del mancato incontro tra Anthony Joshua e Tyson Fury, valido per l'unificazione delle cinture dei pesi massimi, il pugile inglese è chiamato a difendere i suoi titoli.
L'incontro tra Joshua e Usyk viene annunciato nell'estate 2021 per il 25 settembre al Tottenham Hotspur Stadium a Londra.
Si arriva così al 25 settembre 2021, davanti a 60.000 persone, in quello che probabilmente è il match più atteso dell'anno.
L'incontro risulta equilibrato per quasi tutta la durata: nelle ultime riprese e specialmente nell'ultima Usyk riesce a portare a segno numerose combinazioni sfiorando il KO. A seguito di 12 riprese, in cui il pugile inglese non riesce quasi mai a trovare la misura, Oleksandr Usyk vince per decisione unanime ai punti 117-112, 116-112 e 115-113, diventando il nuovo campione mondiale dei pesi massimi e conquistando i titoli WBA (Super), IBF, WBO e IBO.
2022: rematch contro Anthony Joshua e difesa contro Dubois
Il 20 agosto 2022, a Jeddah, in Arabia Saudita, Usyk vince il rematch contro Anthony Joshua per split decision, confermandosi campione WBA, IBF, WBO e IBO e conquistando il titolo The Ring dei pesi massimi.
Circa un anno dopo Usyk torna a combattere, questa volta in Polonia, difendendo il titolo contro un altro inglese, il 25 enne Daniel Dubois. L'incontro è oggetto di controversie a seguito di un colpo basso sospetto di Dubois, Usyk rimane giù diversi minuti, pubblico e ufficiali si divisero tra chi ritenne il colpo legale o illegale. Infine fu giudicato regolare e Usyk ottenne la vittoria per KO tecnico difendendo il titolo WBA, IBF e WBO.
2024: campione indiscusso dei pesi massimi
L’incontro viene annunciato per il 17 febbraio 2024 in Arabia Saudita e poi posticipato a causa di un infortunio rimediato da Fury in allenamento.
Si arriva perciò al 18 maggio 2024 e si combatte sempre in Arabia Saudita, alla Kingdom Arena.
Il match inizia bene per il pugile ucraino che riesce ad imporre il proprio ritmo nelle prime riprese; Fury nel mentre cresce e domina la parte centrale dell’incontro, fino all’ottavo round dove rimedia un infortunio al naso e nel nono round dove subisce un atterramento. Da questo momento in poi il pugile ucraino riuscirà a dominare la parte finale del match.
Usyk vince per split decision 115-112, 113-114 e 114-113 contro Tyson Fury e conquista la cintura WBC e il titolo di campione lineare, diventando il nuovo campione indiscusso dei pesi massimi, il primo a riuscirci nell’era delle quattro cinture.
L’ultimo a essere riuscito in tale impresa era stato Lennox Lewis nel 1999.
È stato annunciato il rematch, previsto per il 21 dicembre 2024 a Riyadh, che ha visto prevalere nuovamente il pugile ucraino ai punti.
È sposato con Kateryna, la coppia ha 3 figli nati nel 2009, 2013, 2015. Vivono a Kiev, in Ucraina.
Dopo circa un mese dall'annessione della Crimea da parte della Federazione Russa, ha dichiarato (il 28 aprile 2014) che non avrebbe mai cambiato la sua cittadinanza ucraina in quanto considera la Crimea come parte dell'Ucraina. Nel 2016 rispondendo alla domanda se poteva ancora tornare in Crimea e sulla sua posizione patriottica ha detto di sì, e che non ama parlare di politica perché si va fuori contesto, e che in Russia ha molti fan e non distingue le due popolazioni in quanto entrambe slave.
Ha dichiarato durante un'intervista:
«Fa male non essere più a casa, ma essere un patriota, per me, non significa odiare chiunque non sia ucraino.
È facile amare l’umanità in generale, ma è il nostro vicino che dobbiamo imparare ad amare»
«Per il contributo significativo allo sviluppo dello sport nazionale, per l'ottenimento di buoni risultati, rafforzando l'autorità internazionale dell'Ucraina» — 15 agosto 2012[12]