Ofelia Giudicissi nacque a Pallagorio[4], paese arbëreshë della provincia di Crotone, l'11 maggio 1934. Di modesta famiglia e settima di dieci figli (il padre Carmine era un maestro scolastico e la madre Domenica una contadina)[5], si sposò nell'aprile del 1959 dopo un brevissimo fidanzamento con Antonio Curci, da cui prese anche il secondo cognome. Dal matrimonio nacquero due figli: Francesco, nato nel 1960, e Pietro, nato nel 1965[5].
Nel 1964 pubblicò la sua prima opera letteraria, Pallagorio, un libro di poesie interamente ispirato alla sua gente e alla sua terra, a cui fortemente era legata. Fu molto attiva anche nel campo dell'archeologia, soprattutto sui terreni del suo paese natale, dove effettuò diverse ricerche sull'esatta etimologia del nome del paese stesso[2].
Il 13 settembre 1981, mentre è ancora impegnata nella stesura del libro Momenti di un profilo meridionale, Ofelia Giudicissi Curci muore in seguito a una malattia: aveva 47 anni. Saranno poi il marito e i figli a pubblicare l'opera postuma, nel 1996.
Nell'agosto del 2021 i figli Francesco e Pietro danno alle stampe l'opera omnia (con alcuni inediti) intitolata Ofelia, poesie, presentata a Pallagorio in occasione del premio letterario a lei dedicato.
Ofelia riposa nel cimitero di Pallagorio; sulla sua tomba è incisa la poesia Ballata di novembre.