Ofelia (astronomia)
Ofelia è un satellite di Urano. Prende il suo nome da Ofelia, la figlia di Polonio nell'Amleto di William Shakespeare.[1]
Viene anche stato designato come Urano VII.[1]
Scoperta
È stato scoperto dalle immagini riprese dalla sonda spaziale Voyager 2 il 20 gennaio 1986 ricevendo la designazione temporanea S/1986 U 8.[2] Non fu più osservato fino al 2003 quando il telescopio spaziale Hubble lo ritrovò.[3][4]
Caratteristiche
Di Ofelia si conoscono solamente il raggio (21 km)[5] l'orbita[6] e l'albedo (0,08).[3]
Nelle immagini riprese dalla sonda Voyager 2, Ofelia appare come un oggetto allungato, con l'asse maggiore che punta verso Urano. Ha la forma di uno sferoide oblato con un rapporto tra gli assi di 0,7 ± 0,3.[5]
Caratteristiche orbitali
Ofelia è un satellite pastore dell'anello Epsilon di Urano.[7] L'orbita di Ofelia è all'interno del raggio orbitale sincrono di Urano; il satellite è quindi destinato a schiantarsi contro il pianeta, perché la sua orbita sta lentamente decadendo.[5]
Note
- ^ a b Planet and Satellite Names and Discoverers, in Gazetteer of Planetary Nomenclature, USGS Astrogeology, 21 luglio 2006. URL consultato il 6 agosto 2006 (archiviato dall'url originale il 5 marzo 2016).
- ^ B. A. Smith, Satellites and Rings of Uranus, in IAU Circular, vol. 4168, 27 gennaio 1986. URL consultato il 31 ottobre 2011.
- ^ a b Erich Karkoschka, Comprehensive Photometry of the Rings and 16 Satellites of Uranus with the Hubble Space Telescope, in Icarus, vol. 151, n. 1, 2001, pp. 51–68, Bibcode:2001Icar..151...51K, DOI:10.1006/icar.2001.6596.
- ^ M. R. Showalter e J. J. Lissauer, Satellites of Uranus, in IAU Circular, vol. 8194, 3 settembre 2003. URL consultato il 31 ottobre 2011.
- ^ a b c Erich Karkoschka, Voyager's Eleventh Discovery of a Satellite of Uranus and Photometry and the First Size Measurements of Nine Satellites, in Icarus, vol. 151, n. 1, 2001, pp. 69–77, Bibcode:2001Icar..151...69K, DOI:10.1006/icar.2001.6597.
- ^ R. A. Jacobson, The Orbits of the Inner Uranian Satellites From Hubble Space Telescope and Voyager 2 Observations, in The Astronomical Journal, vol. 115, n. 3, 1998, pp. 1195–1199, Bibcode:1998AJ....115.1195J, DOI:10.1086/300263.
- ^ L. W. Esposito, Planetary rings, in Reports on Progress in Physics, vol. 65, n. 12, 2002, pp. 1741–1783, Bibcode:2002RPPh...65.1741E, DOI:10.1088/0034-4885/65/12/201.
Bibliografia
Altri progetti
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