L'idea della canzone venne quando Starr era su una barca insieme all'attore Peter Sellers in Sardegna nel 1968. Starr ordinò fish and chips per pranzo, ma invece gli diedero un calamaro (era la prima volta che Starr mangiava un calamaro, disse, "Non era male. Un po' gommoso. Sapeva di pollo").[2]
Il capitano della nave raccontò a Starr come i polpi vivevano sul fondo del mare, raccogliendo pietre e oggetti brillanti per costruire giardini.[3] Il film Let it Be include una scena dove Harrison aiuta Starr sul pianoforte.
George Harrison lavorò sulla canzone con Starr; forse perché le proprie canzoni venivano spesso respinte da John Lennon e Paul McCartney. Harrison commentò: «Octopus's Garden è una canzone di Ringo. È soltanto la seconda canzone che Ringo abbia mai scritto, ed è bella». Aggiunse anche: «La canzone è anche molto profonda perché è così pacifica. Suppongo che Ringo stia scrivendo canzoni cosmiche in questi ultimi tempi senza rendersene conto».[4]
Il brano, contenente versi come: «Oh what joy for every girl and boy/Knowing they're happy and they're safe»[5] ("Oh che gioia per ogni ragazza e ragazzo/Sapendo di essere felici e al sicuro"), qualche volta fu etichettato come una canzone per bambini[6], come Yellow Submarine, The Continuing Story of Bungalow Bill, All Together Now e Birthday.
George Martin durante la registrazione era assente, così i Beatles, a cui serviva un produttore, scelsero Chris Thomas, presente in una cabina di controllo per assistere. Servirono trentadue registrazioni prima che i Beatles fossero soddisfatti della canzone.[7]
I cori di McCartney e Harrison durante l'assolo di chitarra furono sottoposti a compressori e limiters per creare un suono gorgogliato. Ringo aggiunse il suono di alcune bolle, soffiando in un bicchiere di latte usando una cannuccia.[8][9]
Del brano fu fatta una cover anche da Raffi negli anni ottanta; come molte delle canzoni di Raffi, questa versione fu destinata ad un pubblico di bambini.[10]
^Abbey Road, su beatlesinterviews.org, The Beatles Interview Database. URL consultato il 12 febbraio 2012.
^ Marvin Marks, Abbey Road: The Beatles In Their Own Words, su Music by Day, 23 agosto 2009. URL consultato l'11 febbraio 2012 (archiviato dall'url originale il 18 settembre 2009).
^DM Beatle's Site: Abbey Road (UK, 1969), su geocities.com, Webcitation.org. URL consultato il 12 febbraio 2012 (archiviato dall'url originale il 25 ottobre 2009).