Negli anni sessanta ampliò il suo repertorio con le opere di Federico Garcia Lorca, Sartre, Eugene O'Neill, Jean Genet e Seneca, mentre negli anni settanta cominciò a recitare anche a livello internazionale, facendo il suo debutto sulle scene londinesi nel 1977.[2] Dopo due anni come co-direttrice artistica del Centro Dramático Nacional, la Espert cominciò ad alternare l'attività di attrice a quella di regista di opere teatrali e opere liriche, ottenendo grandi successi in entrambi i ruoli. Tra il 1981 e il 1983 portò in tournée la sua Donna Rosita nubile a Milano, Gerusalemme, Mosca, Città del Messico ed Edimburgo, apparendo negli anni successivi anche a Parigi e Belgrado.[3] Acclamata interprete dell'opera di Lorca, nel 1986 curò la regia di un allestimento de La casa di Bernarda Alba a Londra con Glenda Jackson nel ruolo della protagonista, vincendo l'Evening Standard Threatre Award al miglior regia.[4]
È stata sposata dal 1954 al 1990 con l'attore Armando Moreno, che sarebbe rimasto suo marito e agente fino alla morte. La coppia ha avuto due figlie: Alicia, imprenditrice teatrale ed ex-assessora alle Belle Arti del Comune di Madrid, e Núria Moreno.[8]
Non accade facilmente che la crescita di un talento artistico straordinario coincida con lo sviluppo di qualità umane equivalenti. Núria Espert, classe 1935, è il raro caso di un’artista instancabile, sensibile ed empatica che, iniziando ad appena tredici anni il suo lavoro di attrice e via via intessendolo con la vita, le passioni culturali, l’impegno civile e la politica, è divenuta un’icona del Novecento e della contemporaneità. Donna di teatro ancora oggi in piena attività, è in grado di spaziare dai classici (è stata più volte una Medea indimenticabile) a Garcia Lorca, di coinvolgersi con le drammaturgie più contemporanee, il cinema d’autore, la regia teatrale e quella cinematografica, oltre a notevoli incursioni registiche nel mondo dell’opera. Peter Brook l’ha definita “come un bicchiere d’acqua che, in un attimo, può congelarsi e bollire”; da parte sua Terenci Moix sostiene che sia fatta di “aria e fuoco”. Non è un caso che l’indimenticabile José Monleón, che la stimava moltissimo e a suo tempo l’aveva messa in contatto con Jerzy Grotowski, iniziandola al suo teatro, ne avesse in più modi proposto il nome nell’ambiente teatrale europeo. Núria Espert non è soltanto un mutevole animale da palcoscenico difficile da ingabbiare: è in toto uno spirito libero, creativo, versatile, imprevedibile, appassionato e leggero. Alle svariate onorificenze ricevute nel corso della sua lunga carriera, si aggiunge quest’anno il Premio Speciale che le viene assegnato con il preciso intento di ribadirne il genio, la duttilità e l’impegno civile, trasfusi in un’arte che rappresenta pienamente l’ideale di un’Europa unita, aperta, democratica e culturalmente attiva.[9]