Il novial (un acronimo formato da nov + IAL = «nuova lingua ausiliaria internazionale») è una lingua artificiale creata dal linguista danese Otto Jespersen —in precedenza sostenitore del movimento per la lingua ido— e pubblicata inizialmente nel 1928.
Il suo vocabolario è basato su quello delle lingue germaniche e romanze, e la sua grammatica è basata su quella dell'inglese con una forte influenza dell'esperanto e dell'ido.
La prima introduzione al novial è stato il libro di Jespersen del 1928[1], con qualche piccola modifica nel suo dizionario Novial Lexike[2], pubblicato nel 1930. Altre modifiche vennero proposte negli anni trenta, ma nel 1943 la lingua cessò di svilupparsi in seguito alla morte del suo glottoteta. Analogamente a quanto successo per molte altre lingue artificiali, la lingua ha suscitato un qualche rinnovato interesse grazie ad Internet.
Grammatica
Pronomi personali, soggetto e oggetto
I pronomi personali sono:
- me – io, me
- vu – tu, te
- lo – egli, lui
- la – ella, lei
- le – egli o ella (generico)
- lu – esso (neutro)
- nus – noi
- vus – voi
- los – essi (maschile)
- las – esse (femminile)
- les – essi, loro
- lus – essi (neutro)
Il pronome impersonale è on.
La sintassi della frase è, come in italiano, Soggetto Verbo Oggetto, dunque l'oggetto non dev'essere marcato per distinguerlo dal soggetto:
- me observa vu – io osservo te
- vu observa me – tu osservi me
L'accusativo (oggetto diretto) è dunque generalmente identico al nominativo (soggetto).
È presente anche un accusativo opzionale terminante in -m (-em dopo una consonante) ma viene utilizzato raramente. La proposizione em è equivalente a questo finale.
Gli aggettivi personali possessivi sono formati dai pronomi aggiungendo -n o dopo una consonante -en. Questo è infatti il genitivo (possessivo) del pronome, per cui men significa sia mio che di me:
- lu es men hunde – lui è il mio cane
- lu es men – lui è mio
- men – mio/mia/miei/mie
- vun – tuo/tua/tuoi/tue
- lon – suo/sua/suoi/sue ("di lui" maschile)
- lan – suo/sua/suoi/sue ("di lei" femminile)
- len – suo/sua/suoi/sue ("di lui o lei" generico)
- lun – suo/sua/suoi/sue (neutro)
- nusen – nostro/nostra/nostri/nostre
- vusen – vostro/vostra/vostri/vostre
- losen – loro ("di essi" maschile)
- lasen – loro ("di esse" femminile)
- lesen – loro ("di essi o esse" generico)
- lusen – loro (neutro)
Il possesso può anche essere espresso mediante il pronome de: de me, de vu ecc.
Verbi
La forma dei verbi è invariabile per persona e numero. La maggior parte dei tempi, dei modi e delle forme sono espressi ricorrendo all'utilizzo di verbi ausiliari posti dinnanzi alla radice del verbo principale. L'ausiliare segue lo stesso ordine dell'italiano.
- Infinito: protekte – proteggere
- Presente: me protekte – io proteggo
- Passato semplice: me did protekte (= me protekted) – io proteggevo/protessi
- Passato prossimo: me ha protekte – io ho protetto
- Piuccheperfetto: me had protekte – io avevo protetto
- Futuro semplice: me sal protekte – io proteggerò
- Futuro anteriore: me sal ha protekte – io avrò protetto
- Futuro nel passato: me saled protekte – io stavo per proteggere
- Condizionale presente: me vud protekte – io proteggerei
- Condizionale passato: me vud ha protekte – io avrei protetto
- Imperativo 1ª pers. plu.: let nus protekte! – Proteggiamo!
- Imperativo 2ª per. sing./plu.: protekte! – Proteggi/Proteggete!
- Imperativo 3ª pers, sing.: let lo protekte! – Che protegga!
- Participio presente attivo: protektent – proteggente
- Participio passato passivo: protektet – protetto
Il novial distingue la forma passiva di processo e di stato (o risultato). In italiano queste forme coincidono, servendosi entrambe dell'ausiliare "essere". La differenza è paragonabile a quella dello spagnolo, con la forma passiva in ser e quella in estar.
In novial la forma passiva di processo viene formata mediante l'ausiliare bli seguito dalla radice del verbo.
- Infinito: bli protekte – essere protetto
- Presente: me bli protekte – io sono protetto
- Passato semplice: me blid protekte – io ero/fui protetto
- Passato prossimo: me ha bli protekte – io sono stato protetto
- Piuccheperfetto: me had bli protekte – io ero stato protetto
- Futuro semplice: me sal bli protekte – io sarò protetto
- Futuro anteriore: me sal ha bli protekte – io sarò stato protetto
- Futuro nel passato: me saled bli protekte – io sarei stato protetto
- Condizionale presente: me vud bli protekte – io sarei protetto
- Condizionale passato: me vud ha bli protekte – io sarei stato protetto
- Imperativo 1ª pers. plu.: let nus bli protekte! – Siamo protetti!
- Imperativo 2ª per. sing./plu.: bli protekte! – Sii/Siate protetto/i!
- Imperativo 3ª pers, sing.: let lo bli protekte! – Che sia protetto!
La forma passiva di stato (o risultato) è formata mediante l'ausiliare es seguito dal participio passato passivo.
- Infinito: es protektet – essere protetto
- Presente: me es protektet – io sono protetto
- Passato semplice: me did es protektet (= me esed protektet) – io ero/fui protetto
- Passato prossimo: me ha es protektet – io sono stato protetto
- Piuccheperfetto: me had es protektet – io ero stato protetto
- Futuro semplice: me sal es protektet – io sarò protetto
- Future anteriore: me sal ha es protektet – io sarò stato protetto
- Futuro nel passato: me saled es protektet – io sarei stato protetto
- Condizionale presente: me vud es protektet – io sarei protetto
- Condizionale passato: me vud ha es protektet – io sarei stato protetto
- Imperativo 1ª pers. plu.: let nus es protektet! – Siamo protetti!
- Imperativo 2ª per. sing./plu.: es protektet! – Sii/Siate protetto/i!
- Imperativo 3ª pers, sing.: let lo es protektet! – Che sia protetto!
Articoli
L'articolo determinativo è li ed è invariabile. Viene utilizzato come in inglese.
Non ci sono articoli indefiniti.
Nomi
Il plurale dei nomi viene formato aggiungendo –s al singolare (-es dopo una consonante).
Il caso accusativo è generalmente identico al nominativo ma può essere specificato con il finale -m (pl. -sem) (-em dopo una consonante; pl. -esem) o con la preposizione em.
Il genitivo viene formato mediante la preposizione de o con il finale -n (-en dopo una consonante). Il plurale di questo caso è -sen (-esen dopo una consonante).
Altri casi vengono formati facendo precedere la radice da varie preposizioni.
Aggettivi
Tutti gli aggettivi terminano in -i, che può cadere per facilitare la pronuncia. Gli aggettivi in genere precedono il nome che qualificano ma possono anche seguirlo. Sono inoltre invariabili in genere e numero.
Avverbi
Un aggettivo può essere convertito nell'avverbio corrispondente aggiungendo -m dopo la -i finale dell'aggettivo.
Estratto in lingua
Il Padre Nostro:
- Nusen Patro kel es in siele,
- mey vun nome bli sanktifika,
- mey vun regno veni,
- mey vun volio eventa sur tere kom in siele.
- Dona a nus disidi li omnidiali pane,
- e pardona a nus nusen ofensos
- kom anke nus pardona a nusen ofensantes,
- e non dukte nus en li tento
- ma fika nus liberi fro li malum.
Note
Bibliografia
Voci correlate
Altri progetti
Collegamenti esterni