La sua carriera iniziò nel 1852, quando divenne funzionario nel ministero degli Esteri. Gli furono affidate numerose missioni dall'alto comando dell'esercito imperiale russo durante la guerra di Crimea, dove suo padre ricevette il titolo ereditario di conte nel 1855 per aver ben difeso Sebastopoli prima che la cittadella capitolasse.
La sua carriera culminò nel 1895 colla nomina ad ambasciatore dell'Impero russo presso l'Impero tedesco, a Berlino, dove succedette al conte Pavel Andreevič Šuvalov, morto quell'anno dopo aver ricoperto la carica dal 1886. Osten-Sacken mantenne il posto per sedici anni, cioè fino alla sua morte; nel 1910 gli fu conferito da Nicola II di Russia l'Ordine di Sant'Andrea.
Famiglia
Nikolaj von der Osten-Sacken, ortodosso dopo che il ramo della famiglia al quale apparteneva s'era convertito (col matrimonio di suo nonno Ulrich), sposò la principessa Marija Dolgorukov (1822-1907), vedova dell'ambasciatore russo in Spagna, il principe M.A. Golicyn. Ella amava le arti, in particolare la musica; aveva studiato con Fryderyk Chopin e fu mecenate di Sergej Ėduardovič Bortkevič, che era stato collaboratore del suo sposo.
Commento di Bülow
Bernhard von Bülow, prima ministro degli Esteri e poi cancelliere all'epoca in cui Osten-Sacken era a Berlino, scrisse di lui nelle proprie memorie:
«incarnava le qualità che distinguevano la vecchia diplomazia russa. Parlava e scriveva perfettamente il francese e sapeva quel tanto di tedesco, che bastava per capire ciò che si dicesse in tedesco innanzi a lui, tanto più che sistematicamente faceva come se la lingua tedesca fosse per lui lettera morta. Univa ai modi più fini un contegno dignitoso e un’assoluta correttezza con non poca astuzia. […] Era un vero diplomatico da salotto.[1]»
Bernhard von Bülow, Denkwürdigkeiten, 1930-31 (Ediz. Ital. Memorie, Mondadori, Milano 1930-31, 4 volumi. Vol. I: Dalla nomina a Segretario di Stato alla Crisi Marocchina, Vol. II: Dalla Crisi Marocchina alle dimissioni da Cancelliere, Vol. III: Guerra Mondiale e catastrofe, Vol. IV: Ricordi di gioventù e diplomazia)