Nicola Festa (Matera, 17 novembre 1866 – Roma, 30 maggio 1940) è stato un filologo classico, grecista e politico italiano, accademico del Lincei e dell'Arcadia e senatore del Regno d'Italia.
Nato a Matera nel 1866, studente del ginnasio-liceo cittadino,[1] ebbe come insegnante di latino e greco Giovanni Pascoli, alla sua prima esperienza di docente. L'influenza del poeta favorì in Festa l'interesse per la filologia classica e la decisione di iscriversi, conseguita la licenza liceale, all'Istituto di studi superiori di Firenze.[1] Nell'Istituto fu allievo prediletto del grecista Girolamo Vitelli[2] e si laureò con una tesi sulla geografia e cosmografia di Omero.[1]
Precettore presso una nobile famiglia toscana, insegnante nel ginnasio di Orvieto, professore straordinario di greco e latino nello stesso Istituto di studi superiori fiorentino, nel 1900, dopo alcuni tentativi senza successo, vinse un concorso per la sostituzione di Enea Piccolomini[3] e ottenne la cattedra di letteratura greca all'Università di Roma.[1] Nel 1906 ricevette il primo incarico in Italia di filologia bizantina.[4]
Di particolare rilievo sono le sue traduzioni di classici greci (Sofocle ed Omero) e l'edizione critica del poema epico Africa del Petrarca. Tradusse in latino alcuni discorsi di Mussolini nell'epoca della "fondazione dell'impero" (1936)[1] e compose, suscitando il biasimo di Gaetano De Sanctis, le epigrafi latine poste sugli edifici della Città universitaria romana.[1]
Accademico dei Lincei[1] e, con il nome di Maronte Larisseo, custode generale dell'Accademia dell'Arcadia dal 1924 al 1940,[5] nel 1939, pochi mesi prima della morte, avvenuta a Roma, a settantatré anni, fu nominato senatore del Regno d'Italia.[1]
Altri progetti
Lokasi Pengunjung: 52.14.184.10