Dal Giornale, il libro in cui Farinati era solito registrare tutte le attività della sua bottega, apprendiamo che la tela venne commissionata il 2 marzo 1583 da Pellegrino Ridolfi per il suo palazzo con un compenso pattuito di 360 lire.[1]
I critici hanno evidenziato come la figura a fianco di Mosè sia molto simile a quella che appare nella grande tela La strage degli innocenti realizzata dallo stesso autore per il presbiterio della chiesa di Santa Maria in Organo a Verona, mentre nel complesso la tela appare ispirata all'omonima dipinta da Rosso Fiorentino intorno al 1523-1524. È stata anche sottolineata la presenza di numerosi animali, un elemento insolito nelle opere di Farinati.[2]
Federico Dal Forno, Paolo Farinati, Verona, Vita Veronese, 1965, ISBN non esistente.
Giorgio Marini, Paola Marini e Francesca Rossi (a cura di), Paolo Farinati 1524-1606. Dipinti, incisioni e disegni per l'architettura, in catalogo della mostra, Venezia, 2005, ISBN978-8831788113.
Museo di Castelvecchio, Dalla metà del XVI alla metà del XVII secolo, in Paola Marini, Ettore Napione e Gianni Peretti (a cura di), Museo di Castelvecchio. Catalogo generale dei dipinti e delle miniature delle collezioni civiche veronesi, volume 2, Cinisello Balsamo, Silvana, 2018, ISBN978-88-366-3951-9, SBNURB0929560.