L'attribuzione a Paolo Farinati può essere considerata certa in quanto in basso a destra vi è disegnata una chiocciola, simbolo con cui spesso l'artista firmava le sue opere, mentre un'iscrizione sul retro lo data al 1581, coerentemente con l'analisi dello stile che la riconduce alla produzione matura dell'artista.[1]
Non si conosce l'originaria collocazione o chi abbia commissionato l'opera, che è entrata a far parte delle collezioni dei musei civici nel 1905 dopo essere stata donata dal pittore e scultore veronese Ugo Zannoni.[2]
Descrizione
In primo piano sta la figura del Cristo sofferente mentre sullo sfondo in piccolo vi è san Pietro, riconoscibile dal gallo, nell'atto di chiedere perdono per la sua azione. La critica ha suggerito che l'ispirazione possa venire dalla Piccola Passione di Albrecht Dürer.[3]
Federico Dal Forno, Paolo Farinati, Verona, Vita Veronese, 1965, ISBN non esistente.
Giorgio Marini, Paola Marini e Francesca Rossi (a cura di), Paolo Farinati 1524-1606. Dipinti, incisioni e disegni per l'architettura, in catalogo della mostra, Venezia, 2005, ISBN978-8831788113.
Museo di Castelvecchio, Dalla metà del XVI alla metà del XVII secolo, in Paola Marini, Ettore Napione e Gianni Peretti (a cura di), Museo di Castelvecchio. Catalogo generale dei dipinti e delle miniature delle collezioni civiche veronesi, volume 2, Cinisello Balsamo, Silvana, 2018, ISBN978-88-366-3951-9, SBNURB0929560.