Metropolia di Nicopoli e Prevesa

Scorcio sulla cattedrale metropolitana di San Caralampo.
Resti dell'antica Nicopoli.
L'iconostasi lignea della cattedrale di Prevesa.

La metropolia di Nicopoli e Prevesa (in greco: Ιερά Μητρόπολις Νικοπόλεως και Πρεβέζης; Ierá Mitrópolis Nikopóleos kai Prevézis) è una diocesi del patriarcato ecumenico di Costantinopoli, pastoralmente affidata alla Chiesa di Grecia.

Dal 5 ottobre 2012 il metropolita è Crisostomo, al secolo Giorgio Tsirigas.[1]

Territorio

La metropolia si estende nella parte occidentale della Grecia e comprende parte dell'unità periferica di Prevesa.

Sede metropolitana è la città di Prevesa, in Epiro, dove si trova la cattedrale di San Caralampo.

Storia

Nicopoli d'Epiro, le cui rovine si trovano nei pressi di Prevesa in Grecia, fu l'antica sede metropolitana della provincia romana dell'Epirus Vetus nella diocesi civile di Macedonia.[2]

A partire dal V secolo la città inizia un lento ma inevitabile declino, saccheggiata più volte dagli eserciti stranieri di passaggio, Visigoti, Vandali e Ostrogoti e, più tardi, Arabi e Bulgari. La riorganizzazione amministrativa e militare dell'Impero in epoca bizantina trasforma l'Epiro in un thema imperiale con capitale Naupacto, dove vengono trasferiti i titoli e le funzioni metropolitane che furono di Nicopoli, come attestano le Notitiae episcopatuum del patriarcato di Costantinopoli a partire da questo periodo.[3]

Di fatto dal X secolo non sono più noti metropoliti di Nicopoli, eccetto nel XII secolo, ma i loro titolari risiedevano oramai a Naupacto portando ancora per un certo periodo l'antico titolo di Nicopoli.

Fino alla prima metà del XIX secolo il territorio dell'odierna metropolia faceva parte della metropolia di Naupacto e Nicopoli, chiamata in alcuni momenti anche metropolia di Naupacto e Arta. In seguito alla guerra d'indipendenza greca e alla nascita dello stato greco nel 1829, la metropolia si trovò divisa in due. Sorsero così due nuove sedi episcopali autonome: la metropolia di Etolia e Akarnania nel nuovo stato greco e la metropolia di Arta e Prevesa nell'impero ottomano.[4]

L'annessione della Tessaglia alla Grecia nel 1881 determinò una nuova divisione, poichè la metropolia di Arta e Prevesa era divisa dal nuovo confine statale. Così la metropolia di Arta passò sotto la Chiesa di Grecia, mentre fu istituita la nuova metropolia di Nicopoli e Prevesa sotto l'autorità del Patriarcato ecumenico di Costantinopoli e con sede a Prevesa.[4]

Nel 1928 la sede di Nicopoli e Prevesa e tutte le altre diocesi del patriarcato di Costantinopoli in territorio greco liberate dall'occupazione ottomana nel 1912, furono affidate, tramite un accordo tra le parti, alle cure della Chiesa di Grecia.[5]

Cronotassi

Note

  1. ^ (EL) Ο Σεβασμιώτατος Μητροπολίτης Νικοπόλεως και Πρεβέζης κύριος Χρυσόστομος, su users.sch.gr. URL consultato il 6 gennaio 2025.
  2. ^ (LA) Michel Le Quien, Oriens christianus in quatuor Patriarchatus digestus, Parigi, 1740, Tomo II, coll. 133-138.
  3. ^ (FREL) Jean Darrouzès, Notitiae episcopatuum Ecclesiae Constantinopolitanae: texte critique, introduction et notes, Paris, 1981, indice p. 505.
  4. ^ a b (EL) Ιστορικό Μητροπόλεως, su imartis.gr. URL consultato il 6 gennaio 2025.
  5. ^ (EL) Πατριαρχική και Συνοδική Πράξις. Περί της διοικήσεως των Μητροπόλεων των Νέων Χωρών, su users.sch.gr. URL consultato il 7 gennaio 2025.

Voci correlate

Collegamenti esterni