Il MESNA ha una vita media plasmatica, dopo fleboclisi, di circa 1,5 ore, con variazioni minime fra specie e specie (cavia, ratto, cane e uomo). La distribuzione tissutale è trascurabile (Vd = 0,652 ± 0,242 L/Kg). L'eliminazione della sostanza e dell'unico metabolita identificato (il 2,2 ditio-bisetansulfonato disodico) avviene rapidamente e completamente per via renale (32% come mesna e 33% come dimesna) con un'emivita di eliminazione pari e 0,36 ore.[4][14] La clearance plasmatica del farmaco è pari a 1,23 L/h/kg.[14]
Farmacodinamica
Si tratta di un composto tiolico che esplica azione protettiva nei confronti dei processi infiammatorio-emorragici della mucosa vescicale indotti dagli agenti antiblastici ossazafosforinici: possiede uno spiccato organotropismo nei confronti delle vie urinarie e mediante due tipi di reazioni chimiche inattiva l'acroleina (prodotto di demolizione delle ossazafosforine, altamente urotossico) ed i 4 idrossimetaboliti.[4]In vitro il farmaco ha dimostrato proprietà mucolitiche riuscendo a spezzare i ponti disolfuro delle mucoproteine.[14]
Effetti del composto e usi clinici
Il MESNA è utilizzato nella profilassi della tossicità a livello del tratto urinario, in particolare la cistite emorragica, nei pazienti trattati con ciclofosfamide e ifosfamide.[14] In particolare come terapia di supporto in pazienti affetti da osteosarcoma, rabdomiosarcoma, tumore all'ovaio, tumore a cellule germinali dei testicoli, sarcoma di Ewing, linfoma di Burkitt (inclusa la leucemia di Burkitt) o il tumore maligno del rene (eccetto il tumore della pelvi renale).[2]
Tossicità
In studi di tollerabilità condotti su volontari sani, impiegando dosi singole di 60-70 mg/kg per via endovenosa ed orale, sono stati rilevati fenomeni quali nausea, vomito, coliche, diarrea, cefalea, dolori alle articolazioni, caduta pressoria e tachicardia, reazioni cutanee, depressione, irritabilità, affaticamento, debolezza, vampate, bradicardia, parestesia, febbre e broncospasmo. In pazienti trattati con ossazafosforine a cui venivano somministrate per via endovenosa dosi giornaliere ≥ 80 mg/kg, è stato riscontrato un tasso di nausea, vomito e diarrea notevolmente maggiore rispetto a pazienti a cui venivano somministrate dosi più basse o solo terapie di idratazione.[4]
Controindicazioni ed effetti collaterali
Reazioni di ipersensibilità sono state riportate più frequentemente in pazienti con disturbi del sistema immunitario che in pazienti con tumore. Sono stati riportati alcuni casi di reazioni iperergiche quali:[4]
In vitro risulta essere incompatibile con cisplatino, carboplatino e mostarda azotata ed è reattivo con l’acroleina. La miscelazione con epirubicina provoca l’inattivazione dell’epirubicina e deve essere evitata. Il trattamento con MESNA può dare origine a:[4]