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Per eosinofilia si intende una elevata concentrazione degli eosinofili nel sangue (superiore a 500/microL).
Tipologia
A seconda dell'organo che manifesta un'elevata conta degli eosinofili possiamo avere:
- Eosinofilia gastrointestinale
- Eosinofilia polmonare acuta, detta anche sindrome di Loeffler, il cui naturale decorso porta alla risoluzione spontanea.
Inoltre esiste una forma grave, una sua evoluzione quando viene interessato un organo e lo stato dura da più mesi, la mialgia eosinofila.
Il valore degli eosinofili viene oggi considerato normale fino al 3% del totale, anche se molti laboratori, a causa dell'aumento diffuso degli stessi nella popolazione hanno portato i limiti di riferimento anche al 7% o al 10%. Si può parlare di eosinofilia quando sono presenti nel sangue più di 500 eosinofili/μl.[1]
Eziologia
Esistono numerose malattie che si manifestano anche con eosinofilia:
Se sono l'unico segno clinico delle analisi di laboratorio, la presenza di eosinofili ad una percentuale elevata (superiore a 10) è a volte indice di due possibili diverse condizioni: una parassitosi intestinale (vermi, protozoi, ossiuri ecc.), oppure un'intolleranza alimentare.[2]
Note
Bibliografia
- Joseph C. Segen, Concise Dictionary of Modern Medicine, New York, McGraw-Hill, 2006, ISBN 978-88-386-3917-3.
- Douglas M. Anderson, A. Elliot Michelle, Mosby’s medical, nursing, & Allied Health Dictionary sesta edizione, New York, Piccin, 2004, ISBN 88-299-1716-8.
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