Il nome del torrente potrebbe derivare dall'odore sgradevole di sorgenti solforose presenti nei pressi del corso d'acqua.[4] Secondo altre fonti deriverebbe invece dal fetore derivato dalla macerazione della canapa, coltura un tempo diffusa nella zona, oppure dal termine latinomendacium ("falsità", "inganno"[5]), o ancora dagli scarichi organici che gli abitanti di Apricale riversavano nel corso d'acqua.[6] In passato un consigliere regionale[7] propose, senza successo, di cambiarne la denominazione in rio delle Rose.[8]
Geografia
Il Merdanzo nasce dalla confluenza di alcuni rami sorgentizi poco a sud di Bajardo. Dirigendosi verso sud-ovest passa tra il monte Cianela (a nord, 587 m) e il monte Osaggio (a sud, 527 m) e ruota poi verso ovest, raggiungendo il Nervia a Isolabona.[9]
La parte più a monte del bacino del Merdanzo è caratterizzata da affioramenti di arenaria su una base di flysch. In questa zona sono stati segnalati numerosi fenomeni franosi di tipo gravitativo. Il fondovalle è in genere incassato e presenta numerose anse con versanti ripidi e spesso rocciosi. Il reticolo idrografico del bacino si mostra ancora in fase di evoluzione[1], con l'erosione che prevale sui processi di sedimentazione.
Nella letteratura
«Il Merdanzo era un torrente oscuro, nascosto tra le canne, rapido di corso, e i paesi viciniori vi gettavano le acque di scolo»
Il Merdanzo viene citato da Italo Calvino ne Il barone rampante perché Cosimo, il protagonista del libro, lo utilizza abitualmente per farvi i propri bisogni appollaiato su un ontano sporgente sul corso d'acqua.[10] Calvino mutò il nome del torrente in Fetenzo in una edizione per le scuole del libro uscita nel 1959.[11]
Lo scrittore Nico Orengo definì il torrente caro ai nativi e poco presentabile agli ospiti.[12]
Note
^abcdPiano di bacino - Nervia (PDF), Provincia di Imperia. URL consultato il 28 dicembre 2016 (archiviato dall'url originale il 27 giugno 2013).
^mendacium, -ĭi, su sapere.it, De Agostini. URL consultato il 30 dicembre 2016.
^Marino Cassini risponde a Luciano Gabrielli, su isolacometivorrei.com, 12 febbraio 2011. URL consultato il 28 dicembre 2016 (archiviato dall'url originale il 31 dicembre 2016).
^ Laura Guglielmi, Il fascino della val Nervia (PDF), su cont.ubibanca.it. URL consultato il 30 dicembre 2016 (archiviato dall'url originale il 31 dicembre 2016).
^ Mario Cassini, La mia biblioteca nel blu dipinto di blu, in Tuttolibri, n. 1758, La Stampa, 26 marzo 2011, p. 11. URL consultato il 30 dicembre 2016 (archiviato dall'url originale il 31 dicembre 2016).
^ Giampaolo Dossena, Dizionario dei giochi con le parole, su instalike.org. URL consultato il 28 dicembre 2016 (archiviato dall'url originale il 31 dicembre 2016).