Nacque nel Palazzo Reale di Torino e ricevette il titolo di duca del Monferrato. Nel 1773, anno di incoronazione del padre, divenne quarto nella linea di successione al trono del Regno di Sardegna.
Con lettere patenti datate 3 giugno 1785 gli vennero date in appannaggio con il titolo di principe le città di Nizza Monferrato e Moncalvo e la località di Roccavignale, tutte site nel Monferrato.[1]
Nel 1788 il re fece allestire l'appartamento riservato al terzo piano del Palazzo Reale di Torino.
Scoppiata nel 1789 la rivoluzione francese, nubi oscure si addensarono sul regno sabaudo: scoppiò la guerra tra il Regno di Sardegna e la Francia della Prima Repubblica nella quale Vittorio Amedeo III, dopo quattro anni della cosiddetta Guerra delle Alpi, fu sconfitto e nel 1796 fu costretto a firmare l'armistizio di Cherasco; poco dopo morì.
Salì al trono il fratello di Maurizio Carlo Emanuele. Nel 1798 i generali francesi, ormai padroni del Piemonte, obbligarono la famiglia reale ad andare in esilio; tutta la corte dovette lasciare la capitale nel dicembre del 1798.
A causa dell'esilio, il duca non tornò più nelle sue stanze affacciate sulla piazza Castello a Torino, trovando la morte in Sardegna.
Dopo la restaurazione, le sue stanze nel Palazzo Reale di Torino vennero destinate alle sue nipoti, figlie del fratello maggiore Vittorio Emanuele I.
Governatore della provincia di Sassari
Sotto la minaccia di Napoleone I, dovette lasciare temporaneamente la Sardegna insieme ai fratelli.