Dal 1995 è professore ordinario di filosofia teoretica presso la Facoltà di Lettere e Filosofia (dal 2012 "Dipartimento di Filosofia e Scienze dell'Educazione") dell'Università degli Studi di Torino. Presso l'ateneo torinese ha contribuito alla nascita del LabOnt (Laboratorio di Ontologia; dal 2018 Centro interdipartimentale di ontologia) di cui è stato Direttore dal 1999 al 2015 e di cui è Presidente dal 2016. Ha altresì contribuito a fondare Scienza Nuova, l'istituto di studi avanzati che unisce Università e Politecnico di Torino, di cui è presidente. Ha studiato a Torino, Parigi (prendendo un diploma d'études approfondies con Jacques Derrida alla Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales), all'Università di Heidelberg e insegnato in importanti università europee. Dirige la Rivista di Estetica ed è nel comitato direttivo di Critique, del Círculo Hermenéutico editorial e di aut aut. Dal 1989 al 2010 ha collaborato al supplemento culturale de Il Sole 24 Ore e dela Repubblica. Dal 2022 collabora con il Corriere della sera. È inoltre editorialista per la Neue Zürcher Zeitung. Dopo aver scritto e condotto Zettel - Filosofia in movimento per Rai Cultura, dal 2015 conduce Lo Stato dell'Arte su Rai 5, dedicato all'approfondimento di temi d'attualità, politica e cultura.
«Uno spettro si aggira, e non solo per l'Europa. Lo spettro del “nuovo realismo”. Il concetto di “nuovo realismo” è stato coniato dal filosofo italiano Maurizio Ferraris dell'Università di Torino. [...] Il dibattito sul realismo è oggi condotto in diverse parti del mondo, dall'argentino José Luis Jerez, passando dal messicano Manuel De Landa e dall'americano Graham Harman, per arrivare fino al tedesco Markus Gabriel. [...] Grazie ai suoi innumerevoli contributi come colonnista di quotidiani come Il Sole 24 Ore e la Repubblica e a una sua trasmissione televisiva per il canale culturale Rai Scuola (Zettel - Filosofia in movimento), Ferraris è divenuto nel frattempo una celebrità della scena filosofica italiana, sapendo abbinare il lavoro scientifico alle comparse pubbliche – attirandosi però allo stesso tempo aspre critiche.»
Nel 2005 ha scritto il primo libro filosofico al mondo sul telefono cellulare, Dove sei? Ontologia del telefonino. Il libro è stato oggetto della prima prova di maturità nel 2015. La sua filosofia si è quindi anche rivolta alla definizione di una antropologia tecnologia e a una filosofia dell'economia, attraverso la proposta di un Webfare, ovvero un welfare ottenibile tramite il web.
All'inizio degli anni ottanta inizia il suo rapporto con Jacques Derrida, che segna profondamente la sua formazione. Sul piano accademico, dopo due anni di insegnamento a Macerata. (1982-83), nel 1984 inizia a insegnare a Trieste, inframmezzando l'attività didattica con una serie di soggiorni a Heidelberg dove, a contatto con Hans-Georg Gadamer, intraprende studi di ermeneutica. Nel 1995 Ferraris viene chiamato a Torino, come professore ordinario di Estetica. Passerà all'insegnamento di Filosofia Teoretica nel 1999. Direttore di programma (cioè insegnante) al Collège international de philosophie dal 1998 al 2004, nel 1999 fonda il Laboratorio di Ontologia (LabOnt) e il Centro interuniversitario di Ontologia Teorica e Applicata (CTAO).
Pensiero
L'ermeneutica
I primi interessi di Ferraris si rivolgono alla filosofia post-strutturalista francese, con autori come Jean-François Lyotard, Michel Foucault, Jacques Lacan, Gilles Deleuze. Un ruolo particolare nella formazione del pensiero del filosofo italiano è stato rivestito indubbiamente da Jacques Derrida, con cui Ferraris intrattiene un rapporto di ricerca, e poi di amicizia, a partire dal 1981. Sono testimonianza di questa fase del suo pensiero le opere: Differenze (1981), Tracce (1983) e La svolta testuale (1984). Specificamente a Derrida, Ferraris ha dedicato: Postille a Derrida (1990), Honoris causa a Derrida (1998), Introduzione a Derrida (2003), Il gusto del segreto (1997) e, infine, Jackie Derrida. Ritratto a memoria (2006). Lavorando invece a contatto con Gadamer, a partire dai primi anni Ottanta Ferraris si rivolge all'ermeneutica, scrivendo: Aspetti dell'ermeneutica del Novecento (1986), Ermeneutica di Proust (1987), Nietzsche e la filosofia del Novecento (1989) e soprattutto Storia dell'ermeneutica (1988).
La svolta
Alla fine degli anni ottanta Ferraris sviluppa un'articolata critica alla tradizione heideggeriana e gadameriana (si veda in particolare Cronistoria di una svolta, del 1990, postfazione alla conferenza di Heidegger La svolta), che fa valere, in particolare, l'apporto del post-strutturalismo come contestazione del retaggio romantico e idealistico che condiziona tale tradizione. La conclusione di questo percorso critico sfocia nella riconsiderazione del rapporto tra lo spirito e la lettera e in un ribaltamento della loro contrapposizione tradizionale. Spesso i filosofi e gli uomini comuni disprezzano la lettera – le norme e i vincoli che sono istituiti attraverso documenti e iscrizioni di vario genere – anteponendole lo spirito – il pensiero e la volontà – e riconoscendo la libera creatività del secondo rispetto alla prima. Per Ferraris è la lettera a precedere e fondare lo spirito. Si consuma così il passaggio alla seconda fase del pensiero del filosofo italiano.
Il realismo e l'ontologia critica
Ferraris abbandona il relativismoermeneutico e la decostruzione di Derrida per abbracciare una forma di oggettivismorealistico secondo cui l'«oggettività e realtà, considerate dall'ermeneutica radicale come principi di violenza e di sopraffazione, sono di fatto - e proprio in conseguenza della contrapposizione tra spirito e lettera di cui si è detto - la sola tutela nei confronti dell'arbitrio»[1]. Questo principio, valido in ambito morale, ha nel riconoscimento di una sfera di realtà indipendente dalle interpretazioni il suo fondamento teorico (si veda, in particolare, L'ermeneutica del 1998). Il mondo esterno, riconosciuto come inemendabile, e il rapporto tra schemi concettuali ed esperienza sensibile (l'estetica, riportata al suo significato etimologico di “scienza della percezione sensibile”, acquisisce una rilevanza primaria – si vedano, in particolare, Analogon rationis (1994), Estetica (1996, con altri autori), L'immaginazione (1996), Experimentelle Ästhetik (2001) ed Estetica razionale (1997)) sono i temi dominanti della seconda fase del pensiero ferrarisiano, che rilegge Kant attraverso la fisica ingenua del percettologo triestino Paolo Bozzi (Il mondo esterno (2001) e Goodbye Kant! (2004)).
La “ontologia critica” ferrarisiana riconosce il mondo della vita quotidiana come largamente impenetrabile rispetto agli schemi concettuali. Il mancato riconoscimento di questo principio risale alla confusione tra ontologia (la sfera dell'essere) ed epistemologia (la sfera del sapere), di cui Ferraris articola una tematizzazione critica fondata sul carattere di inemendabilità che è proprio dell'essere rispetto al sapere (si vedano in particolare: Ontologia (2003) e Storia dell'ontologia (2008, con altri autori). La sua riflessione sul realismo sfocia, nel 2011, nell'elaborazione del Manifesto del New Realism[2].
Dall'ontologia sociale alla Documentalità
L'esito naturale dell'ontologia critica è il riconoscimento – accanto al mondo inemendabile – di un dominio di oggetti in cui la filosofia trascendentalekantiana trova la sua adeguata applicazione: gli oggetti sociali. Questa nuova fase del suo pensiero si apre idealmente con la pubblicazione di Dove sei? Ontologia del telefonino (2005) e prosegue con Babbo Natale, Gesù adulto (2006), Sans Papier (2007), La fidanzata automatica (2007), Il tunnel delle multe (2008). La tesi di fondo è che la distinzione tra ontologia ed epistemologia, unita al riconoscimento dell'autonomia ontologica della sfera degli oggetti sociali (regolata dalla legge costitutiva “oggetto = atto iscritto”), consente di correggere la tesi derridiana secondo cui "nulla esiste al di fuori del testo" (letteralmente, e asemanticamente, “non c'è fuori testo”) per teorizzare, contro Searle, che “niente di sociale esiste fuori del testo”.
Si approda così alla fase più matura del pensiero di Ferraris, esposta compiutamente e sistematizzata in quella che può essere considerata la sua summa, Documentalità. Perché è necessario lasciar tracce (2009). In seguito la sua bibliografia si arricchisce di piccole ma significative metafisiche dei costumi artistici e scritturali - finanche ultratecnologici - con Piangere e ridere davvero (2010) e Filosofia per dame (2011), vere e proprie grammatologies, insomma, ma ri-viste, e robustamente visionarie, oltre che re-visionate, come del resto tutti gli articoli di intervento culturale (si cfr. esemplarmente quelli per Alfabeta e Alfabeta2).
Nuovo Realismo e critiche
La svolta realista compiuta da Maurizio Ferraris a partire dalla formulazione dell'estetica non come filosofia dell'arte, ma come ontologia della percezione e dell'esperienza sensibile (Estetica razionale 1997, nuova edizione 2011), trova un'ulteriore declinazione nel Manifesto del nuovo realismo (2012).
Il Nuovo realismo, i cui principi sono anticipati da Ferraris in un articolo uscito su Repubblica l'8 agosto 2011 e che avvia un imponente dibattito, è in primo luogo un consuntivo di alcuni fenomeni storici, culturali, politici (l'analisi del postmoderno sino al suo deteriorarsi in populismo mediatico); da queste considerazioni consegue la messa in chiaro degli esiti prodotti dalle derive del postmoderno nel pensiero contemporaneo (l'interpretazione dei realismi filosofici e delle “teorie della verità” che si sviluppano a partire dalla fine del secolo scorso come reazione a una devianza del rapporto tra individuo e realtà); da questo scaturisce la proposta di un antidoto alla degenerazione dell'ideologia postmodernista, alla prassi degradata e mendace della relazione con il mondo che questa ha indotto: il Nuovo Realismo si identifica infatti nell'azione sinergica di tre parole-chiave, Ontologia, Critica, Illuminismo.
Il Nuovo Realismo è stato oggetto di discussioni e convegni nazionali e internazionali e ha sollecitato una serie di pubblicazioni che implicano il concetto di realtà come paradigma anche in ambiti extrafilosofici[3].
In effetti, il dibattito sul nuovo realismo, per quantità di contributi e media implicati, non ha equivalenti nella storia culturale recente, tanto da essere stato assunto 'case study' per analisi di sociologia della comunicazione e linguistica[4]. In campo internazionale, il Manifesto del nuovo realismo ha già avuto due traduzioni (cilena e spagnola, quest'ultima accresciuta con un nuovo saggio di Ferraris e accompagnata da ampia introduzione di Francisco José Martín anticipata sulla Revista de Occidente[5]) seguite dall'uscita delle traduzioni inglese (Suny Press), tedesca (Klostermann), francese (Hermann), svedese (Daidalos) e dalla recente traduzione cinese (BIT Press). Sempre sul piano internazionale, il nuovo realismo è stato discusso dalla Frankfurter Allgemeine Zeitung, dallaNeue Zürcher Zeitung e dalla Süddeutsche Zeitung[6] e si annuncia un fascicolo monografico del "Monist"[7].
Inoltre, il tema è rielaborato sia in Warum es die Welt nicht gibt di Markus Gabriel (Berlin, Ullstein Verlag 2013), sia nel Manifiesto del nuevo realismo analógico (Buenos Aires, Círculo Herméneutico 2013) di Mauricio Beuchot (México-UNAM) e José Luis Jerez (Argentina-UNCo). Per ciò che riguarda l'Italia, il nuovo realismo ha sollecitato una serie di pubblicazioni che ne discutono le tesi, a cominciare da Della realtà: fini della filosofia, Milano, Garzanti 2011 di Gianni Vattimo e Inattualità del pensiero debole, Udine, Forum, 2011 di Pier Aldo Rovatti sino a Il senso dell'esistenza. Per un nuovo realismo ontologico, Roma, Carocci, 2012, di Markus Gabriel, Bentornata Realtà. Il nuovo realismo in discussione (a cura di M. De Caro e M. Ferraris), Torino, Einaudi, 2012 e a Sociologia e nuovo realismo, Milano-Udine, Mimesis, 2013 di Luca Martignani (che fa parte della collana “Nuovo Realismo” diretta da Ferraris e De Caro, che conta numerose pubblicazioni)[8].
Al Nuovo Realismo di Ferraris hanno aderito sia filosofi di formazione analitica, come Mario De Caro (cfr. Bentornata Realtà, a c. di De Caro e Ferraris, 2012), sia filosofi di formazione continentale, come Mauricio Beuchot (Manifesto del realismo analogico, 2013), Luca Taddio (Verso un nuovo realismo, 2014), e Markus Gabriel (Campi di senso. Un'ontologia neorealista, 2014), che ha raccolto il sostegno di pensatori come Umberto Eco, Hilary Putnam e John Searle, e che si incrocia con altri movimenti realisti sorti in modo indipendente ma rispondendo a esigenze affini, come il “realismo speculativo” del filosofo francese Quentin Meillassoux e del filosofo statunitense Graham Harman. Per il nuovo realismo, il fatto che sia sempre più evidente che la scienza non è sistematicamente la misura ultima della verità e della realtà non comporta che si debba dire addio alla realtà, alla verità o alla oggettività, come aveva concluso molta filosofia del secolo scorso.
Significa piuttosto che anche la filosofia, così come la giurisprudenza, la linguistica o la storia, ha qualcosa di importante e di vero da dirci a proposito del mondo. In questo quadro, il nuovo realismo si presenta anzitutto come un realismo negativo: la resistenza che il mondo esterno oppone ai nostri schemi concettuali non va considerata come uno scacco, ma come una risorsa, come una prova dell'esistenza di un mondo solido e indipendente. Se le cose stanno in questi termini, però, il realismo negativo si trasforma in un realismo positivo (Cfr. M. Ferraris, Realismo Positivo, Rosenber e Sellier 2013): nella sua resistenza la realtà non costituisce soltanto un limite, ma offre anche delle possibilità e delle risorse, il che spiega come, nel mondo naturale, forme di vita differenti possano interagire nello stesso ambiente senza condividere alcuno schema concettuale; e come, nel mondo sociale, le intenzioni e i comportamenti umani siano resi possibili da una realtà che è anzitutto data, e che solo in un secondo momento potrà essere interpretata e, se necessario, trasformata. Esauritasi la stagione del postmoderno, il nuovo realismo ha intercettato un diffuso bisogno di rinnovamento in ambiti extradisciplinari come l'architettura, la letteratura, la pedagogia, la medicina.
L'ultima corrente filosofica inaugurata da Maurizio Ferraris ha provocato resistenze e critiche da parte dei sostenitori del postmodernismo e del pensiero debole.
Documentalità, Documanità, Webfare
Negli ultimi anni, Ferraris ha rivolto la sua attenzione alle trasformazioni dovute a quella che chiama “rivoluzione documediale”, ovvero la trasformazione sociale, antropologica e tecnologica che ha rivelato la centralità dei documenti, soprattutto grazie alla diffusione del web. Nel digitale, infatti, diversamente che nell’analogico, le informazioni sono prima trascritte e poi trasmesse e, anche per questo motivo, lasciano moltissime tracce. La loro grande diffusione è dovuta anche al cambiamento della relazione tra chi produce e chi usufruisce del contenuto mediatico: se nei media classici (come la radio o la televisione) abbiamo un rapporto uno a molti, nel web la relazione è molti-molti.
Queste riflessioni hanno condotto Ferraris a elaborare ulteriormente la sua teoria della documentalità che sfocia in Documanità. Filosofia del mondo nuovo (2021). Qui Ferraris elabora l’idea del web come il più grande apparato di registrazione che ci sia e si sofferma sulle implicazioni che questo riconoscimento ha e dovrebbe avere, come la trasformazione dell'essere umano e del lavoro. Il primo passa da essere caratterizzato come homo sapiens a essere definito homo valens, ovvero che produce valore. La produzione di questo valore, tramite i cosiddetti big data, dovrebbe essere riconosciuta come una forma di lavoro e portare a una redistribuzione degli utili, grazie a un sistema di welfare che, perché basato sul web, Ferraris chiama Webfare. Questo ci consentirebbe di migliorare le nostre condizioni economico-sociali e di porre attenzione ad ambiti chiave dello sviluppo umano come l’educazione.
Premi
1990 Premio filosofico "Claretta"
2005 Premio filosofico "Valitutti"
2006 Premio filosofico "Castiglioncello"
2007 Premio "Ringrose", Università di Berkeley
2008 Premio filosofico "Viaggio a Siracusa"
2012 Premio filosofico "Capalbio"
2017 Premio "Humboldt Forschung", Università di Monaco
2018 Premio filosofico "Elio Matassi"
2018 “Altiero Spinelli” Prize for Outreach UE Commission
2021 “Erca d’argento”, Nizza Monferrato
2022 "Udine filosofia", Udine
2022 “Miladin Životić” Annual Award for Critical Engagement, Beograd
2024 “Costa Smeralda”, per Imparare a vivere
2024, Premio nazionale “Gentile da Fabriano”
Opere
1981 Differenze. La filosofia francese dopo lo strutturalismo, Milano: Multhipla, pp. 228, seconda edizione, 2007 Milano: Edizioni Albo Versorio, pp. 158
1983 Tracce. Nichilismo moderno postmoderno, Milano: Multhipla, pp. 174; seconda edizione, Milano: Mimesis, 2006, pp. 173
1984 La svolta testuale. Il decostruzionismo in Derrida, Lyotard, gli “Yale Critics”, Pavia: Cluep, pp. 145; seconda edizione, 1986 Milano: Unicopli
(es) parziale in M. Asensi (a cura di),Teoría literaria y deconstrucción, Madrid: Arco / Libros, 1990
1986 Aspetti dell'ermeneutica del Novecento, in Il pensiero ermeneutico. Testi e materiali, Genova: Marietti, pp. 209-277
1987 Ermeneutica di Proust, Milano: Guerini e associati, pp. 124
1988 Storia dell'ermeneutica, Milano: Bompiani, nona edizione 2008, pp. 528
(en) History of Hermeneutics, New Jersey: Humanities Press, 1996
(es) Historia de la Hermenéutica, Madrid: Akal, 2001
(es) Historia de la Hermenéutica, Città del Messico: Siglo, pp. XXI, 2002
1989 Nietzsche e la filosofia del Novecento, Milano: Bompiani; seconda edizione 1999, pp. 170
1990 Cronistoria di una svolta, in Martin Heidegger, La svolta, Genova: il Melangolo (traduzione e conclusione, pp. 35–115)
1990 Postille a Derrida, Torino: Rosenberg & Sellier, pp. 308
1991 La filosofia e lo spirito vivente, Roma-Bari: Laterza, pp. 280
1992 Mimica. Lutto e autobiografia da Agostino a Heidegger, Milano: Bompiani, pp. 150
(es) Luto y Autobiografía, Città del Messico: Taurus, 2000
1992 Storia della volontà di potenza, in Friedrich Nietzsche, La volontà di potenza, Milano: Bompiani, pp. 563–688
1994 Analogon rationis, Milano: Pratica filosofica, pp. 150
1995 Interpretazione ed emancipazione. Studi in onore di Gianni Vattimo (con altri), Milano: Raffaello Cortina, pp. 446
1996 L'immaginazione, Bologna: il Mulino, pp. 157
(es) La Imaginación, tr. di F. Campillo Garcia, Madrid: Visor, 1998
(tr) İmgelem, tr. di Firat Genç, Ankara: Dost, 2008, pp. 143
1996 Estetica, (con altri autori), Torino: Utet, pp. 114
1997 Il gusto del segreto, con Jacques Derrida, Roma-Bari: Laterza, pp. 181
(en) A Taste for the Secret, Londra: Blackwell, 2001
(pt) O Gosto do Segredo, Lisbona: Fim de Século, 2006
(es) El gusto del secreto, Buenos Aires-Madrid: Amorrortu editores, 2009, pp. 256
(fr) Le goûte du secret, Paris: Hermann, 2017
1997 Estetica razionale, Milano: Raffaello Cortina, pp. 648
1998 Honoris causa a Derrida, Torino: Rosenberg & Sellier, pp. 106
1998 L'ermeneutica, Roma-Bari: Laterza, pp. 130, seconda edizione 2003
(es) La hermenéutica, Città del Messico: Taurus Mexicana, 2000, pp. 187
(es) La Hermenéutica, tr. di by Lázaro Sanz, Madrid: Ediciones Cristiandad, 2004, pp. 182
1999 Nietzsche, (con altri autori),Roma-Bari: Laterza, pp. 422, seconda edizione 2004
2000 Nietzsche y el nihilismo, Madrid: Akal, pp. 87
2001 Una Ikea di università, Milano: Raffaello Cortina, pp. 117
2001 Experimentelle Ästhetik, Vienna: Turia und Kant, pp. 170
2001 Il mondo esterno, Milano: Bompiani, pp. 210
2001 L'altra estetica, (con altri autori), Torino: Einaudi, pp. 351
2003 Introduzione a Derrida, Roma-Bari: Laterza, pp. 161, seconda edizione 2004
(es) Introducción a Derrida, Buenos Aires-Madrid: Amorrortu editores, 2006, pp. 186
2003 Ontologia, Napoli: Guida, pp. 168
2004 Goodbye Kant!, Milano: Bompiani, pp. 154, quinta edizione 2006
(es) Goodbye, Kant! Qué queda hoy de la «Critica de la razón pura», Madrid: Losada, 2007, pp. 205
(fr) Goodbye, Kant! Ce qu'il reste aujourd'hui de la «Critique de la raison pure», tr. di Jean-Pierre Cometti, con una pref. di Pascal Engel, Parigi: Editions de l'éclat, 2009, pp. 176
(sr) Goodbye Kant! Šta ostaje danas od Kritike čistog uma, tr. di Ivo Kara-Pešić, Belgrado: Paideia, 2010
(en) Goodbye, Kant!, New York: Suny, 2013, pp. 146
2005 Dove sei? Ontologia del telefonino, Milano: Bompiani, pp. 294, seconda edizione 2006, terza edizione 2010 con prefaz. di Umberto Eco
(fr) T'es où? Ontologie du téléphone mobile, tr. di Pierre-Emmanuel Dauzat, Parigi: Albin Michel, 2006, pp. 312
nuova edizione in Letture di filosofia, introduzione di Umberto Eco, Milano: Il Sole 24 ore, 2007, pp. 350
(es) ¿Dónde estás? Ontología del teléfono móvil, tr. di Carmen Revilla Guzmán, Barcelona: Marbot, 2008, pp. 320
(ro) Alo? Unde eşti? Mic tratat despre telefonul mobil, tr. di Teodora Pavel, Bucarest: RAO, 2008, pp. 336
(hu) Hol vagy? A mobiltelefon ontológiája, tr. di Judit Gál, Budapest: Európa, 2008, pp. 448
(en) Where are you? An Ontology of the Cell Phone, New York: Fordham UP, pp. 248
(sr) Gde si? Ontologija mobilnog telefona, tr. di Ivo Kara-Pešić, Belgrado: Fedon, 2011 pp. 448
2006 Babbo Natale, Gesù adulto. In cosa crede chi crede?, Milano: Bompiani, pp. 151
2006 Jackie Derrida. Ritratto a memoria, Torino: Bollati Boringhieri, pp. 120
(es) Jackie Derrida. Retrato de memoria, Bogotá: Siglo del Hombre, 2007, pp. 91
2007 Sans papier. Ontologia dell'attualità, Castelvecchi: Roma, pp. 233
2007 La fidanzata automatica, Milano: Bompiani, pp. 204
2008 Il tunnel delle multe. Ontologia degli oggetti quotidiani, Torino: Einaudi, pp. 284
2008 Storia dell'ontologia (con altri), Milano: Bompiani, pp. 826
2009 Una Ikea di università. Alla prova dei fatti, nuova edizione, Milano: Raffaello Cortina, pp. 161
2009 Piangere e ridere davvero. Feuilleton, Genova: Il melangolo, pp. 100
2009 Documentalità. Perché è necessario lasciar tracce, Roma-Bari: Laterza, pp. XV-429, seconda edizione 2010
(en) Documentality: Why It Is Necessary to Leave Traces, Oxford USA: Oxford University Press, 2012
2010 Ricostruire la decostruzione. Cinque saggi a partire da Jacques Derrida, Milano: Bompiani, pp. 120
2011 Filosofia per dame, Parma: Guanda, pp. 202
2011 Anima e iPad, Parma: Guanda, pp. 185, seconda edizione 2011
(fr) Âme et iPad, Montréal: coll. Parcours Numériques, Les Presses de l'Université de Montréal, 2014, pp. 216 (anche in open access[9])
(de) Die Seele - ein i-Pad?, Basel: Schwabe, 2014, pp. 194
2012 Manifesto del nuovo realismo, Roma-Bari: Laterza, pp. 113
(ch) Manifiesto del Nuevo Realismo por Maurizio Ferraris, Ariadna, 2012, pp. 134
(es) Manifiesto del Nuevo Realismo, Madrid: Actas, 2013, pp. 134
(fr) Manifeste du nouveau réalisme, Paris: Hermann, 2014, pp. 122
(en) Manifesto of New Realism, New York: Suny, 2014, pp. 124
(de) Manifest des neuen Realismus, Frankfurt/M: Klosterman, 2014, pp. 90
(se) Manifest for en nyrealism, Stockholm: Daidalos, 2014, pp. 146
2012 Bentornata Realtà. Il nuovo realismo in discussione (a cura di), con Mario De Caro, Torino: Einaudi, pp. XI 230
2012 Lasciar tracce: documentalità e architettura, a cura di F. Visconti e R. Capozzi, Milano: Mimesis, pp. 96
2013 Filosofia Globalizzata, con Leonardo Caffo, Milano: Mimesis, pp. 104
2013 From Fictionalism to Realism (a cura di), con C. Barbero, A. Voltolini, Newcastle: Cambridge Scholars Publishing, pp. 160
2013 Realismo Positivo, Torino: Rosenberg & Sellier, pp. 120
(en) Positive Realism, London: Zer0 Books, 2015
2014 Spettri di Nietzsche, Guanda: Parma, pp. 272
(de) Nietzsches Gespenster, Frankfurt/M: Klosterman, 2016, pp. 252
2014 Introduction to New Realism, London: Bloomsbury, pp. 168
(es) Introducción al Nuevo Realismo, Neuquén, Argentina: Circulo Hermenéutico, 2014, pp. 117
2015 Mobilitazione Totale, Roma-Bari: Laterza, pp. 120
(fr) Mobilitation totale. L'appelle du portable, Paris: Presses Universitaire de France, 2016, pp.152
(es) Movilización total, Barcelona: Herder, 2017, pp. 152
2016 I modi dell'amicizia, con Achille Varzi, Napoli-Salerno: Orthothes, pp. 60
2016 Emergenza, Torino: Einaudi, pp. 128
2016 L'imbecillità è una cosa seria, Bologna: il Mulino, pp. 132
2017 Filosofia teoretica, con Enrico Terrone, Bologna: il Mulino, pp. 333
2017 Postverità e altri enigmi, Bologna: il Mulino, pp. 181
2018 Il denaro e i suoi inganni, con John R. Searle, Torino: Einaudi, pp. 136
2018 Intorno agli unicorni. Supercazzole, ornitorinchi, ircocervi, Bologna: il Mulino, pp. 144
2018 Il capitale documediale. Prolegomeni, in Scienza Nuova. Ontologia della trasformazione digitale, Torino: Rosenberg&Sellier, pp. 11-120
2019 From Fountain to Moleskine, Brill Research Perspectives in Art and Law, 2/4, pp. 87
2019 Cinema and Ontology, with E. Terrone, Milano-Udine: Mimesis, pp. 200
2020, Umetnička dela kao osobe, with Migel Tamen, Miloš Ćipranić (prir.), Akademska knjiga – Institut za filozofiju i društvenu teoriju, Novi Sad – Beograd, 2020, str. 1–135. ISBN 978-86-80484-58-7 [Works of Art as Persons, Miloš Ćipranić (ed.), Akademska knjiga – Institut za filozofiju i društvenu teoriju, Novi Sad – Belgrade, 2020, pp. 1–135]
2021, Documanità. Filosofia del mondo nuovo, Roma-Bari: Laterza, pp. 418
(en) Doc-Humanity, Mohr Siebeck, pp. XXII, 343
2021, Unsere tolle Gegenwart, Notizen und Provokationen, Wien/Berlin: Turia + Kant, Federica Romanini and René Scheu (eds.), translated by Federica Romanini, with a foreword by René Scheu, pp. 209
2021, Controversia sull’essere.Un carteggio filosofico su scienza, etica, politica, religione, nella prospettiva della Documanità e del Materialismo esistenziale, con Paolo Flores d’Arcais, Torino: Rosenberg & Sellier
2021, Post-coronial Studies, Torino: Einaudi, pp. 136
2022, Agostino. Fare la verità, Bologna: il Mulino, pp. 200
2023, Filosofia delle sfide globali, in collaborazione con Chiara Fenoglio, Sanoma, pp. 80
2023, Tecnosofia. Umanesimo e tecnologia per una scienza nuova, con Guido Saracco, Roma-Bari: Laterza, pp. 185
2024, Hysteresis. The External World, Edinburgh: Edinburgh University Press, pp. 376
2024, Imparare a vivere, Roma-Bari: Laterza, pp. 152
2024, Webfare. A Manifesto for Digital Well-Being, Bielefeld: Transcript, pp. 111
2024, Progetto e strategia. Un dialogo con Maurizio Ferraris, di Edoardo Bruno, Bologna: DeriveApprodi, pp. 144
Media e divulgazione
Maurizio Ferraris è responsabile scientifico del seguente manuale in tre volumi per le scuole superiori:
2019 "Pensiero in movimento", Pearson
Libri in collana di quotidiani:
Oltre che diverse curatele e interventi per il "Caffè Filosofico" del settimanale l'Espresso (2009) e la collana "Capire la Filosofia" de la Repubblica si segnalano:
2012 "Felicità. Cos'è la ricerca della felicità?", Roma, la Repubblica, venerdì 9 novembre, pp. 96
2012 "Libertà. Quando si è davvero liberi?", Roma, la Repubblica, sabato 10 novembre, pp. 96
2012 "Arte. Perché certe cose sono opere d'arte?", Roma, la Repubblica, venerdì 16 novembre, pp. 96
2012 "Male. È possibile vivere senza il male?", Roma, la Repubblica, sabato 17 novembre, pp. 96
2012 "Uguaglianza. C'è qualcuno più uguale degli altri?", Roma, la Repubblica, venerdì 23 novembre, pp. 95
2012 "Bellezza. C'è una regola del bello?", Roma, la Repubblica, sabato 24 novembre, pp. 95
2012 "Mente. La mente è soltanto il cervello?", Roma, la Repubblica, venerdì 30 novembre, pp. 95
2012 "Morale. C'è un solo modo giusto di vivere?", Roma, la Repubblica, sabato 1º dicembre, pp. 95
2012 "Potere. Perché si lotta per il potere?", Roma, la Repubblica, venerdì 7 dicembre, pp. 96
2012 "Pensiero. Che cosa significa pensare?", Roma, la Repubblica, sabato 8 dicembre, pp. 96
2012 "Violenza: La violenza è inevitabile?", Roma, la Repubblica, venerdì 14 dicembre, pp. 96
2012 "Passione: Chi decide, la ragione o la passione?", Roma, la Repubblica, sabato 15 dicembre, pp. 96
2012 "Senso: Che cosa ci manca quando diciamo che la vita non ha senso?", Roma, la Repubblica, venerdì 21 dicembre, pp. 96
2012 "Linguaggio: Si può pensare senza parole", Roma, la Repubblica, sabato 22 dicembre, pp. 96
2012 "Scienza: Che cosa sanno gli scienziati?", Roma, la Repubblica, venerdì 28 dicembre, pp. 96
2012 "Filosofia: A cosa servono i filosofi?", Roma, la Repubblica, sabato 29 dicembre, pp. 96
Dal settembre 2013 ha curato, oltre a partecipare con singoli interventi, la seconda serie del "Caffè Filosofico" di Repubblica curandone gli epiloghi[10].
Nel biennio 2012-2013 ha diretto e condotto tre serie del programma televisivo Zettel - Filosofia in movimento in onda su Rai Scuola. Nel 2015 e nel 2016 ha continuato tale lavoro nel programma televisivo "Lo stato dell'arte", in onda su RAI5[11]. Ha condotto la rubrica di Rai cultura "Opera aperta", in onda sullo stesso canale.
Note
^"Maurizio Ferraris", in D. Antiseri e S. Tagliagambe (a cura di), Filosofi italiani contemporanei, Milano: Bompiani, pp. 226-235.
^Si vedano ancora, tra gli altri, Emiliano Bazzanella, La filosofia e il suo consumo. Il nuovo New Realism, Trieste, Asterios, 2012; Perché essere realisti? Una sfida filosofica, a cura di Andrea Lavazza e Vittorio Possenti, Milano-Udine, Mimesis, 2013; L. Somigli (a curadi), Negli archivi e per le strade. Il ritorno alla realtà nella narrativa di terzo millennio, Roma, Aracne, 2013; Architettura e realismo, Milano Maggioli, 2013.
2009 "Maurizio Ferraris", in D. Antiseri e S. Tagliagambe (a cura di), Filosofi italiani contemporanei, Milano: Bompiani, pp. 226-235.
2009 "Ontologia analitica e ontologie continentali: Maurizio Ferraris e i filosofi italiani di impostazione analitica", in C. Esposito e P. Porro (a cura di), Filosofia contemporanea, Roma-Bari: Laterza, pp. 692-693.
dal 2011Rassegna Stampa Nuovo Realismo, sul sito del Labont: raccolta estesa di tutti gli interventi a proposito della proposta teorica sul realismo di Maurizio Ferraris.