Delage nacque a Parigi. Prima lavorò come impiegato per un'agenzia marittima a Parigi e poi come pescivendolo a Boulogne. Tenne anche il ruolo come militare presso l'esercito francese, prima di intraprendere la carriera musicale negli anni venti.[1]
Segnato dalla scoperta, in gioventù, dell'opera di Debussy, dopo il 1900 fu allievo nonché intimo amico di Ravel[2], che lo considerò come uno dei supremi compositori francesi della sua epoca e lo fece membro di Les Apaches[3]; Ravel gli dedicò l'ultimo pezzo dei Miroirs, La vallèe des cloches.[4] Fu amico anche di Igor Stravinsky; la prima mélodie, Akahito, delle Trois poésies de la lyrique japonaise (1913), di cui tradusse i testi, è dedicata a Delage.[5]
Dal 1910 viaggiò a lungo in Oriente: fece viaggi in Giappone e in India (1911-1912)[6], da cui portò con sé diversi pezzi del repertorio musicale indiano che trascrisse e riadattò. Dopo il 1920 si stabilì a Parigi.[7]
Nelle sue composizioni si ispirò, tra gli altri, a un testo anonimo sulla nascita di Buddha, ai versi del poeta e filosofo Bhartrihari e a un poema di tema orientale di Heinrich Heine.[8]
Il pezzo più noto di Delage è Quatre poèmes hindous (1912-1913)[9], in cui ciascuna composizione evoca una città indiana: Madras, Lahore, Bénarès e Jaipur.[10] Il suo Ragamalika (1912-1922), basato sulla musica classica dell'India, è altrettanto noto in quanto richiede la presenza di un pianoforte preparato.
^Program notes, contemporary Directions Ensemble, Concert, University of Michigan School of Music, Theatre & Dance Miscellaneous Publications, 1980.
^ François-René Tranchefort (a cura di), Guida all'ascolto della musica per pianoforte e clavicembalo, traduzione di Paola Donati, Milano, Rusconi, 1995, p. 250.
^ Jean-Pierre Bartoli, Delage Maurice, in François Pouillon (a cura di), Dictionnaire des orientalistes de langue française, Paris, Karthala, 2012, p. 292.
^Franco Abbiati, L'estremo romanticismo in Francia, in Storia della musica, Milano, Garzanti, 1974, p. 275.
Claudio Sartori (a cura di), «Delage Charles Maurice», in Enciclopedia della musica: II, Milano, Ricordi, 1972.
Jann Pasler, Race, Orientalism, and Distinction in the Wake of the 'Yellow Peril', in Western Music and Its Others: Difference, Representation, and Appropriation in Music, Los Angeles-London, Georgina Born and David Hesmondhalgh-University of California Press, 2000.