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Dalla giovinezza destinato alla carriera militare[2], Auguste studiò[3]nell'abbazia - scuola militare di Sorèze come i suoi fratelli Maximilien, Charles-Ambroise, Joseph e Jean-Baptiste[4], e vince il premio di fortificazioni[3] durante le esercitazioni del 1775[3].
Sotto la Rivoluzione
Nel 1793, si arruola come semplice dragone nell'esercito dei Pirenei orientali che si opponeva agli spagnoli, prestandovi servizio fino al 1795. Divenuto aiutante di campo del generale de Nucé e poi del generale Dagobert, è ferito nella battaglia di Trouillas il 22 settembre 1793.
Dopo diverse brillanti azioni, ottiene successivamente i gradi di tenente e capitano ed è promosso ad aiutante generale comandante di brigata nel 1794.
Confermato in grado dal Comitato di salute pubblica nel 1795, Caffarelli passa all'Armata della Sambre-et-Meuse, dove assume il comando di una mezza brigata di fanteria leggera, alla testa della quale combatte diverse campagne con distinzione.
Nel 1797 diviene comandante di brigata ed è assegnato all'Armata di Germania e poi all'Armata del Reno.
Aiutante generale della Guardia consolare dal 4 gennaio 1800, Caffarelli combatte alla battaglia di Marengo in seguito alla quale è promosso brigadiere generale il 16 marzo 1802.
Accompagna il Primo Console a Bruxelles quando vi si reca nell'anno XI per ricevere l'omaggio del Belgio.
In forza all'esercito delle Côtes dal 1803 al 1805, il generale Caffarelli è poi incaricato della missione di recarsi a Roma per convincere il
Pontefice a venire in Francia per incoronare il nuovo Imperatore.
Grazie al successo della missione, è nominato governatore del Palazzo delle Tuileries, generale di divisione, e presidente del collegio elettorale del dipartimento del Calvados, dove uno dei suoi fratelli era prefetto.
Durante gli eventi del 1814, il conte Caffarelli dimostra segni di gratitudine al suo ex sovrano, che era stato abbandonato dalla maggior parte dei suoi servitori, e Accompagna a Vienna l'imperatrice Maria Luisa e il giovane re di Roma.
Nel 1840 il conte Caffarelli è relatore del progetto di legge relativo alla traslazione in Francia delle spoglie di Napoleone.
Il generale Caffarelli torna a vita privata dopo la rivoluzione del 1848.
Da allora rimane lontano dai grandi dibattiti politici e muore dopo una lunga malattia il 23 gennaio 1849 nel castello di Leschelle, vicino a Guise (Aisne), all'età di 83 anni,
^ Dapprima Grand'ufficiale, seguita da quella di Grande Aquila
Bibliografia
« Caffarelli (Auguste, comte) », A. Lievyns, Jean Maurice Verdot, Pierre Bégat, Fastes de la Légion d'honneur, biographie de tous les décorés accompagnée de l'histoire législative et réglementaire de l'ordre , t. III, 1844, 581 p. Su Google Books, p. 110-111
« Caffarelli (Marie-François-Auguste, comte de) » , in Robert e Cougny, Dictionnaire des parlementaires français, 1889, t. I, 622 p. [1], p. 545
« Caffarelli-du-Falga (Marie-François-Auguste-Louis) », in Charles Mullié, Biographie des célébrités militaires des armées de terre et de mer de 1789 à 1850, 1852, t. Ier, Poignavant et Cie, 1179 p. su wikisource, p. 255-256
Alain Garric, François Auguste (de) CAFFARELLI, su gw1.geneanet.org. URL consultato il 29 febbraio 2012 (archiviato dall'url originale il 5 febbraio 2012).
Pierfit, François de CAFFARELLI, su gw4.geneanet.org. URL consultato il 29 febbraio 2012 (archiviato dall'url originale il 29 gennaio 2012).