Margherita e le sue sorelle non sono state considerate bellezze a causa del labbro inferiore tipico degli Asburgo. Margherita, tuttavia, è stato descritta come modesta, socievole e allegra.
La ripresa di un positivo rapporto della Compagnia di Gesù con la Corte asburgica venne da lei favorita a fine Cinquecento[1].
Matrimonio
Il 13 novembre 1598 sposò per procura a Ferrara il cugino di secondo grado Filippo III, matrimonio poi celebrato ufficialmente il 18 aprile 1599 a Valencia[2], dove si recò[3] portando in dote 100.000 ducati.
Durante il viaggio verso la Spagna, festeggiamenti in suo onore vennero dati[4] in varie città lungo il percorso[5], tra cui Pavia[6] e Milano[7]: in questa città, "per l’ingresso di Margherita d’Austria molte demolizioni vengono realizzate per guadagnare alla vista quanto più spazio possibile[8] e, per l'occasione, le fu dedicato un salone di Palazzo Reale (all'epoca "Ducale"). Si tratta del Salone Margherita, primo luogo stabile della capitale lombarda dedicato al melodramma.
Divenne una figura molto influente alla corte del marito in quanto Filippo era considerato un sovrano estremamente debole e il suo matrimonio con Margherita, tuttavia, è stato descritto come felice e Margherita ha mostrato interesse per le funzioni di governo.
Margherita si fece, in Spagna, promotrice di varie istituzioni religiose e sociali, e sostenitrice ai bisognosi.
Margherita morì pochi giorni dopo la nascita del suo ultimo figlio, ma si dice che sia stata avvelenata dall'incenso che don Rodrigo Calderón accese nella sua stanza.
Margherita fu sepolta nel Pantheon delle Infante al Palazzo dell'Escorial.
Discendenza
La regina Margherita e Filippo III ebbero otto figli:
Anna (22 settembre 1601 - 20 gennaio 1666), regina consorte di Francia, sposa di Luigi XIII;
In suo onore a Mantova nel 1598 fu data una celebre rappresentazione del Pastor fido di Guarini[9].
Note
^Flavio Rurale, La Compagnia di Gesù tra riforme, controriforme e riconferma dell'Istituto (1540-inizio XVII secolo), Cheiron : materiali e strumenti di aggiornamento storiografico : 43 44, 1 2, 2005, p. 40, n. 34.
^Passando per Cremona, dove l’attuale piazza IV Novembre assunse il nome di Porta Margherita nel 1599 perché proprio in quell’anno aveva fatto ingresso in Cremona, attraverso di essa, Margherita d’Austria, in viaggio per la Spagna per andare sposa a Filippo III. Cfr. G. Taglietti, Le strade di Cremona. Storia e storie della città lungo le sue strade, Cremona, Grafiche Pedroni, 1997, vol. II, p. 592.
^"Una parte della festosa vita delle corti era "dedicata al popolo, come l’arrivo in città di qualche membro della famiglia reale
o di funzionari di alto rango, che era sempre occasione di celebrazioni alle
quali partecipava l’intera cittadinanza. Nel 1574, per l’entrata a Milano di [[don
Giovanni d’Austria]], fratello di Filippo II e vincitore di Lepanto, venne organizzato
un corteo di personaggi simbolici e altri spettacoli pirotecnici e teatrali.
Poco dopo la morte di S. Carlo, nel 1598, l’arrivo di Margherita d’Austria,
sposa dell’infante Filippo, poi Filippo III di Spagna, diede luogo a spettacoli,
cortei in costume e balli e lo stesso avvenne l’anno dopo, in occasione
dell’ingresso dell’infanta Isabella e dello sposo, arciduca Alberto d’Austria": Aldo Marchetti, Il conflitto tra Chiesa e Stato sul numero dei giorni di festa e l'aumento del tempo di lavoro nella Milano del settecento, Storia in Lombardia. Fascicolo 2, 2003, p. 18 (Milano : Franco Angeli, 2003).
^Il viaggio attraverso l’Italia di Margherita d’Austria regina di Spagna: ingressi, feste e cerimonie (1598-1599), Atti del Convegno di San Giuliano Terme (PI), 22-23 settembre 2006, a cura di M.I. Aliverti.
^[G.B. OLEVANO], Entrata in Pavia della Sereniss. Reina Margherita d’Austria, Moglie del Potentissimo Re di Spagna Nostro Signore, et l’Apparato fatto da essa Città per ricevere una tanta Maestà, Como, Frova, 1599, pp. 20-21.
^P. VENTURELLI, La solemne entrada en Milan de Margherita d’Austra, esposa de Felipe III, in La fiesta cortesana en la época de los Austrias, atti del Convegno di Studi, Burgos, 15-18 ottobre 2000, a cura di M. L. Lobato, B. J. García García, Valladolid 2003, pp. 233-247.
^Lucia Serafini, Recensioni, Storia urbana: rivista di studi sulle trasformazioni della città e del territorio in età moderna. Fascicolo 1, 2009, p. 152
^L'ingresso a Mantova di Margherita d’Asburgo e la rappresentazione de «Il pastor fido», a cura di L. Mari, in I Gonzaga e l’Impero. Itinerari dello spettacolo. Con una selezione di materiali dall’Archivio informatico Herla (1560-1630), a cura di U. Artioli e C. Grazioli, Firenze, Le Lettere, 2005, pp. 379-381.