Mare marginale

Oceani e mari dipendenti (mari marginali e mari interni) secondo la convenzione che prevede l'esistenza di cinque oceani

Un mare marginale o mare aperto o mare adiacente[1][2][3] è un mare che giace ai margini dell'oceano d'appartenenza, a cui si collega in modo diretto, senza elementi di separazione con l'oceano aperto, come canali, stretti o grandi isole; possiede pertanto un'ampia zona di contatto con l'oceano aperto. A volte fungono da separazione tra mare marginale e oceano elementi non emersi: soglie, fosse oceaniche o dorsali oceaniche[4] [5].

Esempi tipici sono il Mare del Nord, il Mar di Norvegia, il Mare del Labrador, il Mare di Weddell, il Mar Arabico, il Mar delle Filippine, il Mar di Tasman, il Mar dei Coralli e il Mare di Ross.

I mari marginali si distinguono dai mari interni, epicontinentali e periferici[5], che sono separati chiaramente dall'oceano aperto da elementi emersi, quali cordoni insulari, arcipelaghi, stretti, canali, penisole.

In geopolitica, l'espressione "mare marginale" è invece sinonimo di mare territoriale[4].

Principali mari marginali per oceano

Le due liste che seguono riportano una serie di corpi idrici considerati come mari marginali. Dato che in alcuni casi l'inclusione in tale categoria è propria di alcuni testi e non di altri, nel primo elenco si trovano i mari unanimamente considerati marginali, nella seconda solo quelli che rientrano nella categoria solo secondo alcuni testi anglosassoni[6].

Mare di Barents, Mare di Kara, Mare di Laptev, mari marginali del Mar Glaciale Artico e quindi dell'Oceano Atlantico

Mari unanimemente considerati marginali

Mar di Norvegia, Mare di Barents, Mare del Nord e Mar di Groenlandia, mari dipendenti dell'Oceano Atlantico
Mari marginali dell'Oceano Atlantico
Il mare Arabico, mare marginale dell'oceano Indiano.
Mari marginali dell'Oceano Indiano
Il Mar dei Coralli, mare marginale dell'Oceano Pacifico
Mari marginali dell'Oceano Pacifico

Mari interni considerati marginali secondo alcuni autori

Nell'elenco seguente sono inseriti mari che nella letteratura geografica italiana sono considerati mari interni e non marginali. Infatti essi non corrispondono alla definizione di "mare che giace ai margini dell'oceano d'appartenenza, a cui si collega in modo diretto, senza canali o stretti e senza grandi isole o continenti interposti". Corrispondono invece alla definizione di "mari interni", perché in gran parte racchiusi da terre emerse.

Mari marginali dell'Oceano Atlantico
Mari marginali dell'Oceano Indiano
Mari marginali dell'Oceano Pacifico

Note

  1. ^ Vocabolario Treccani, lemma mare, accezione "2" (in questo testo si usano l'espressione "mari marginali"
  2. ^ Rivista geografica italiana - volume 30, Società di studi geografici di Firenze, 1924 (p. 73). In questo testo si usano l'espressione "mari aperti".
  3. ^
    • Enciclopedia Treccani, ediz. 1935, voce mare (in questo testo si usa l'espressione "mari marginali".
    • Enciclopedia dei ragazzi Treccani, voce Oceano e mare (in questo testo si usa l'espressione "mari adiacenti").
  4. ^ a b American Congress on Surveying and Mapping, p. 469.
  5. ^ a b Mare, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 10 aprile 2015.
  6. ^ a b c d e f g h i j k l m n (EN) James C. F. Wang, Handbook on ocean politics & law, Greenwood Publishing Group, p. 14–, ISBN 978-0-313-26434-4.
  7. ^ Kara Sea, Encyclopædia Britannica
  8. ^ Laptev Sea, Encyclopædia Britannica
  9. ^ Andaman Sea, Encyclopædia Britannica
  10. ^ a b Da alcune fonti definito non come mare marginale ma come mare mediterraneo
  11. ^ a b c d L'Enciclopedia Treccani lo definisce non come mare marginale ma come parte del Mediterraneo Australasiatico

Bibliografia

Collegamenti esterni

  • Mare, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 10 aprile 2015.
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