Assunta Malavenda, detta Mara (Napoli, 8 luglio 1945 – Napoli, 8 settembre 2024[1]), è stata una sindacalista e politica italiana, già deputato alla Camera[2].
Biografia
Sindacalista dello Slai-Cobas, presente soprattutto all'Alfa Romeo di Pomigliano d'Arco (NA), venne eletta il 21 aprile 1996 come indipendente nelle liste di Rifondazione Comunista.
Per la sua netta contrarietà al neonato governo Prodi I il PRC la espulse dal gruppo parlamentare già il 15 maggio[3]. Coerentemente con gli annunci precedenti[4], il 31 maggio la leader sindacale decide di negare il suo voto di fiducia al governo[5].
Fausto Bertinotti, segretario del PRC, la definirà «una compagna che sbaglia»[6]. A Mara Malavenda non restò così che operare nel gruppo misto come fondatrice e leader dei Cobas per l'Autorganizzazione[7] con sede centrale in viale Campi Flegrei 31 a Napoli[8].
Nel ruolo di deputato tenacemente all'opposizione diede luogo ad iniziative clamorose, come l'occupazione dell'ufficio del presidente del Consiglio il 29 ottobre 1996[9].
Alle elezioni europee del 1999 il suo partito fu presente nella sola circoscrizione dell'Italia centrale ottenendo 4.370 voti (0,07%, 0,01% nazionale)[10]. La Malavenda fu la più votata con 371 preferenze[11].
In occasione delle elezioni regionali in Campania del 2000 si candidò, sempre nelle liste dei Cobas per l'Autorganizzazione, a sostegno di Vittorio Granillo alla carica di presidente della regione. La lista (non presente per il consiglio in tutti i collegi) raccolse 5.114 voti (0,2%), mentre il candidato presidente toccò i 9.224 voti (0,3%)[12].
Nel 2005 la Malavenda si candidò nuovamente alle elezioni regionali campane, ma stavolta all'interno della lista napoletana del Partito dei Comunisti Italiani, ottenendo 1.331 preferenze[13].
Mara Malavenda è morta l'8 settembre 2024, all'età di 79 anni.
Nel diritto parlamentare
Prima dell'algoritmo di Roberto Calderoli contro la revisione costituzionale Boschi-Renzi, era Mara Malavenda a detenere il record di presentazione di emendamenti a scopo ostruzionistico. Iniziò con la presentazione nel giugno 1997 di 1.500 emendamenti al pacchetto Treu[14] e di ben 29.341 alla Commissione parlamentare per le riforme costituzionali, la cosiddetta bicamerale[15].
Altri 130 000 emendamenti circa verranno presentati alla Finanziaria 1999 accompagnati da una plateale protesta che la porterà in infermeria[16].
Alla fine del 1998 i Cobas saranno gli autori del maggior numero di emendamenti presentati alla Camera: 170.571, con la Lega Nord seconda a quota 6.524[17].
Note
Bibliografia
- Antonio A. Martino, Sistemi elettorali, Ospedaletto, Pacini, 1997. ISBN 88-7781-184-6
- Roberto D'Alimonte, con David Nelken, Italian politics. The center-left in power, Boulder, Westview, 1997. ISBN 0813334438
- Guglielmo Negri, Istituzioni e politica. Governi, Parlamento e magistrature nell'Italia repubblicana, Firenze, Le Monnier, 1999. ISBN 88-00-85726-4
- Mario Giordano, Waterloo! Il disastro italiano. Ultime notizie dall'Italia che non funziona, Milano, Mondadori, 1999. ISBN 88-04-46915-3
- Giorgio Galli, I partiti politici italiani (1943/2000), Milano, Biblioteca universale Rizzoli, 2001. ISBN 88-17-86675-X
- Fortunato Aloi, Parlamento contro... luce. (Noterelle di uno dei... "Mille" cittadini del Palazzo, Cosenza, Pellegrini, 2001. ISBN 88-810-1110-7
- Simone Bertolino, Rifondazione comunista. Storia e organizzazione, Bologna, Il mulino, 2004. ISBN 88-15-09917-4
- Paul Bayley, Cross cultural perspectives on parliamentary discourse, Amsterdam-Philadelphia, John Benjamins, 2004. ISBN 9027227004
- Luciano Bardi, con Piero Ignazi e Oreste Massari, I partiti italiani. Iscritti, dirigenti, eletti, Milano, Egea, 2007. ISBN 88-8350-083-0
- Giovanni Piccirilli, L'emendamento nel processo di decisione parlamentare, Padova, CEDAM, 2008.
- Nicola Lupo (a cura di), Maxi-emendamenti, questioni di fiducia, nozione costituzionale di articolo. Atti del Seminario svoltosi presso la LUISS Guido Carli il 10 ottobre 2009, Padova, CEDAM, 2010. ISBN 9788813299149
Altri progetti
Collegamenti esterni