Trascorse il primo periodo della propria vita nella casa del nonno, presso Stoccarda[1], dove frequentò il Johannes-Kepler-Gymnasium. Sposò Elfie Wörner[2], attiva sostenitrice di agenzie umanitarie collegate all'esercito tedesco.
Wörner era un membro dell'Unione Cristiano Democratica e prese parte al parlamento tedesco. Il 4 ottobre 1982 fu nominato Ministro della difesa per il governo di Helmut Kohl. Wörner giocò un ruolo fondamentale nella difesa della decisione della NATO di disporre di missili balistici a raggio intermedio. Nel 1983, Wörner criticò lo scandalo che vedeva il generale tedesco Günter Kießling accusato dal servizio segreto militare tedesco di essere omosessuale. Venne poi compreso che c'era stato un errore di identità, e così caddero le accuse. Tuttavia, dato che in quel momento uno scandalo del genere poteva essere un rischio per la sicurezza, Wörner consigliò a Kießling il pensionamento anticipato. Quando questa vicenda terminò Wörner, il 18 maggio 1984, consegnò le dimissioni che non furono però accettate dal cancelliere Helmut Kohl.
Nel 1987, i sedici paesi membri della NATO, elessero Wörner Segretario Generale dell'Alleanza. Fu il primo tedesco a ricoprire quella carica. Dopo essersi dimesso dal governo tedesco, assunse del tutto l'incarico il 1º luglio 1988. Continuò a lavorare assiduamente, nonostante la grave malattia, fino all'anno della sua morte nel 1994.
In suo onore il Ministero della Difesa tedesco assegna ogni anno, dal 1996, a personaggi che hanno contribuito al mantenimento della pace in Europa la
Medaglia Manfred Wörner.
Da allora hanno ricevuto questa onorificenza: