Il suo romanzo di maggiore successo fu Rubber, che fu tradotto anche in inglese, tedesco e svedese e riproposto anche in versione cinematografica.[1]
Il cognome Székely è quello del secondo marito, l'ungherese László Székely (1892-1946),[1]
Biografia
Magdalena Hermina Lulofs nacque in una camera d'albergo di Surabaya, nelle Indie orientali olandesi (ora: Indonesia), il 24 giugno 1899.[1][2] prima di sei figli[1] di due olandesi, Claas Lulofs (1873-1922) e Sara Christine Dijckmeester (1876-1949)[1], che la battezzarono "Magdalena Hermina" in onore della nonna, Magdalena Hermina Adama van Scheltema[1].
Trascorse la propria infanzia e adolescenza tra Paesi Bassi e Indie orientali.[1]
Nel 1918, sposò Hein Doffegnies, con il quale ebbe due figlie.[1]
Negli anni venti, iniziò a scrivere poesie satiriche.[1] In seguito pubblicò, con lo pseudonimo Christine van Eyk, alcuni racconti nel settimanale Sumatra.[1]
Alla fine degli anni venti divorziò da Doffegnies[1], al quale vennero affidate le figlie[1], e si sposò in seconde nozze con un collega del marito, l'ungherese László Székely[1].
Nel 1930, andò a vivere con Székely a Budapest.[1] Ne seguì il successo letterario grazie al romanzo Rubber.[1]
Minor successo ottenne invece il suo successivo romanzo, Koelie (1932).[1]
Nel 1938, dopo l'annessione dell'Austria da parte della Germania, si trasferì assieme al marito nei Paesi Bassi.[1]
Morì a Santpoort il 22 maggio 1958, all'età di 58 anni.[1]