MTU Aero Engines Holding AG, sigla di Motoren- und Turbinen-Union, è la principale azienda tedesca operante nel campo della produzione di motori aeronautici per aerei ed elicotteri e nel settore MRO.
Nell'autunno 1968, MAN Turbo e Daimler-Benz costituirono Entwicklungsgesellschaft für Turbomotoren GmbH, una joint venture al 50% tra le due società che nel 1969 assunse la denominazione Motoren- und Turbinen-Union München GmbH.[2][3] MAN Turbo rimase una divisione separata di MAN AG.
La MTU venne scissa in due società: MTU München per la costruzione di motori da aereo e MTU Friedrichshafen per la costruzione di motori diesel.
Nel 1971, MTU München fino ad allora impiegata nella costruzione di motori per aerei militari inizio a diversificare la produzione per la propulsione per aerei civili con la costruzione in collaborazione con General Electric del motore a reazioneCF6-50 che equipaggiava uno dei primi Airbus l'A300B2.
Alla fine degli anni settanta MTU diversifica la sua attività nella manutenzione con la costituzione nel 1979 di MTU Maintenance Hannover.
Nel 1985MAN AG cedette il 50% della sua partecipazione in MTU à Daimler-Benz che divenne unico proprietario.
Il 19 maggio 1989 venne costituita DaimlerChrysler Aerospace AG', o DASA, che unificava le attività dell'industria aeronautica tedesca con la fusione del settore aerospaziale della Daimler-Benz con la MTU, Dornier e due divisioni aeronautiche della AEG, che nel luglio del 1989 vennero incorporate nella Deutsche Aerospace per dare origine alla Telefunken Systemtechnik (TST), cui seguì nel dicembre dello stesso anno l'acquisizione da parte di Daimler-Benz di MBB.
Tra il 1992 e il 1995 MTU venne duramente toccata dal taglio su scala mondiale per cui l'azienda incrementando le attività di manutenzione con nuove sedi create a Berlino, in Polonia, in Cina e in Canada. Nel luglio 2000 DaimlerChrysler Aerospace si è fusa con Aérospatiale-Matra e CASA per formare la EADS. raggruppando è stata la precedente sussidiaria nel settore aerospaziale di Daimler-Benz AG (poi DaimlerChrysler) dal 1989. Nel luglio 2000 DaimlerChrysler Aerospace, senza MTU si è fusa con la francese Aérospatiale-Matra e la spagnola CASA per formare EADS con MTU che venne separata da DASA restando far parte di DaimlerChrysler rinominata MTU Aero Engines.
Nell'aprile 2013 il già responsabile delle finanze Reiner Winkler diventa dal 1º gennaio 2014 presidente della MTU Aero Engines AG. Egon Behle non fu più disponibile ad un prolungamento del contratto.[7]
Produzione motori aeronautici
MTU Aero Engines è principalmente attiva nella produzione di motori per aeromobili ed elicotteri all'interno di consorzi formati con altre grosse aziende europee ed americane. Generalmente, un consorzio di tale tipo viene formato per lo sviluppo e la costruzione di grandi motori: la vita di ognuno di questi progetti varia da due a dieci anni.
Nel ramo civile ad esempio con la International Aero Engines, costruttrice del V2500. Impiegato sul McDonnell Douglas MD-90 e sul Airbus A320.[8] Nella famiglia Airbus A320 vengono usati modelli da 110 kN a 150 kN (Versioni A1 e A5/A5Select). Sul McDonnell Douglas MD-90 viene impiegato il V2500-D5-Derivat fino al 2000 anno dell'introduzione di propulsione specifica.[9]
Pratt & Whitney PW2000: Il PW2000 è uno dei più piccoli motori per uso civile come sul Boeing 757 e il militare Boeing C-17. Dal 1979 sviluppato dalla MTU nella turbina a bassa pressione e nel corpo scarico turbina.
Pratt & Whitney Canada PW800: Un doppio albero e doppio generatore elettrico. Della famiglia PurePower® per velivoli medi, da 10.000 a 20.000 libbre di spinta.
General Electric CF6: Il CF6 è un bialbero doppio generatore elettrico per velivoli della Airbus e della Boeing, come l'Airbus A300 e l'Airbus A330 così come il Boeing 747 e il Boeing 767. La MTU è nel programma dal 1972 nei vari componenti il motore come la turbina ad alta pressione e il compressore.
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(DE) MTU Aero Engines Holding AG, KKR gibt MTU-Beteiligung vollständig ab (PDF), su mtu.de, 30 gennaio 2006. URL consultato l'8 aprile 2011 (archiviato dall'url originale il 2 novembre 2013).