Aveva i titoli di Duca di Nevers e di Donzy, principe di Donziois, di Vergagne e del Sacro Romano Impero, barone romano, patrizio veneto, pari di Francia e Grande di Spagna di I classe. Educato al Collegio Louis-le-Grand, successivamente intraprese la carriera delle armi servendo nelle campagne d'Italia (1733) e di Boemia (1744). Fu colonnello del reggimento del Limosino alla testa del quale si distinse nella guerra di Germania (1741) e dopo ottenne il titolo di Brigadiere degli Eserciti del Re (1743). Dovette rinunciare alla carriera militare per motivi di salute.
Partecipò al governo di Lomènie de Brienne e del Necker come Ministro di Stato (1787-89), poi fu Ministro senza portafoglio e Consigliere del Re (1788-89). Durante la Rivoluzione fu imprigionato ai Carmes (1793). Liberato, nel 1795 divenne Presidente del Dipartimento della Senna. Creò nel suo ducato l'Assemblea del Nivernese il 16 agosto 1788 e mise fine ad otto secoli di regime feudale. Lasciò una Corrispondenza, Discorsi, Riflessioni sul genio di Orazio, Riguardo Despreaux e J.B. Rousseau, e la celebre poesia "Una rondine non fa primavera" tutte edite nel 1807.
Famiglia
Luigi Giulio Mancini-Mazzarino sposò Heléne Françoise Angelique Phélypeaux (1715-1781), figlia di Jérôme Phélypeaux, conte de Pontchartrain, dalla quale ebbe cinque figli: