Nominato commissario del comune di Torino, il 24 dicembre 1926 si insediò come primo podestà di Torino nel periodo fascista. Dal marzo successivo fu coadiuvato da due vicepodestà, mentre nel 1928 fu nominata la consulta municipale.
Nel settembre del 1928 lo scandalo dell'esattoria comunale, la cui ditta appaltatrice aveva accumulato in pochi anni un notevole passivo, lo portò alle dimissioni insieme al segretario del fascio di Torino, suo cognato, il colonnello Carlo di Robilant.[1]
Discendenza
Sposò nel 1903 Teresa Nicolis di Robilant (1883 † 1968), figlia di Carlo Felice Nicolis di Robilant e di Edmée von Clary und Aldringen, dalla quale ebbe sette figli[2]: