Lucio Orazio Pulvillo (fl. IV secolo a.C.) è stato un politico e militare romano.
Tribunato consolare
Nel 386 a.C. fu eletto tribuno consolare con Quinto Servilio Fidenate, Marco Furio Camillo, Servio Cornelio Maluginense, Lucio Quinzio Cincinnato Capitolino e Publio Valerio Potito Publicola[1].
Quando Anzio riprese le armi contro Roma, sostenuta anche da giovani fuoriusciti Latini ed Ernici, il Senato decise di affidare le operazioni belliche a Furio Camillo, che volle con sé il collega Publio Valerio. A Quinto Servilio fu affidato il compito di organizzare un esercito da porre nella campagna romana, a difesa della città da possibili attacchi degli Etruschi, a Lucio Quinzio fu affidato il compito di presidiare le mura cittadine, a Lucio Orazio di organizzare tutto l'approvvigionamento di guerra e a Servio Cornelio l'amministrazione della città[1].
Quando poi, sconfitti i Volsci, i romani si volsero contro gli Etruschi che stavano assediando Sutri e Nepi, affidando il comando a Furio Camillo, a Lucio Quinzio e Lucio Orazio fu assegnato il compito di presidiare le campagne dove si era svolto lo scontro con i Volsci[2].
Note
- ^ a b Tito Livio, "Ab Urbe Condita", VI, 6.
- ^ Tito Livio, "Ab Urbe Condita", VI, 9.
Predecessore
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Fasti consulares
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Successore
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Lucio Papirio Cursore, Lucio Valerio Publicola III, Lucio Emilio Mamercino III, Gneo Sergio Fidenate Cosso e Licinio Menenio Lanato
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386 a.C. con Quinto Servilio Fidenate VI, Marco Furio Camillo IV, Servio Cornelio Maluginense, Lucio Quinzio Cincinnato Capitolino, Publio Valerio Potito Publicola
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Aulo Manlio Capitolino II, Tito Quinzio (Cincinnato) Capitolino, Lucio Quinzio Cincinnato Capitolino, Publio Cornelio II, Lucio Papirio Cursore II, Gneo Sergio Fidenate Cosso II
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