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Il suo primo cortometraggio distribuito è del 2012 e si intitola "Il cappotto di lana" ("Le manteau en laine", "The wool coat"). Con questo film breve, ispirato al poeta Giorgio Caproni, ottiene 16 premi e ben 55 selezioni ufficiali[2], tra cui Paris Courts Devant, San Marino Film Festival, Sedicicorto e Salento Finibus Terrae[3].
Il successivo "Due giorni d'estate" ("Deux jours d'été", "Two days in summer") viene presentato al 67° Festival di Cannes nella sezione fuori concorso Short Film Corner[4] e distribuito in 5 continenti, ottenendo inoltre 5 premi e 33 selezioni ufficiali in festival internazionali tra cui Mumbai International Film Festival, VideoCorto Nettuno, Formia Film Festival[5] e Sardinia Film Festival. In entrambi i corti attore protagonista, pluripremiato, è il giovane Lorenzo Aloi oggi interprete di spicco della nuova generazione di attori italiani.
Nel 2016 Luca Dal Canto firma un docu-film breve dal titolo "L'alluvione ha sommerso" ("L'inondation a inglouti"), ispirato a Dino Campana e alla poesia "L'alluvione ha sommerso il pack dei mobili" di Eugenio Montale. Il corto viene presentato a Bruxelles al Festival Maelstrom. Sempre nel 2016 gli viene dedicata una retrospettiva a Strasburgo allo storico Cinéma Odyssée di Faruk Gunaltay, organizzato dal Istituto Italiano di Cultura della città francese, con i suoi corti "Il cappotto di lana" e "Due giorni d'estate" e il progetto "I luoghi di Modigliani tra Livorno e Parigi"[6].
Del 2024 è invece "L'ultima figurina" ("The last sticker")[7][8], cortometraggio di finzione dedicato alla gloriosa Unione Sportiva Livorno 1915, con il quale ottiene 9 selezioni ufficiali, 6 nomination e 4 premi, tra cui Miglior Cortometraggio all' Overtime Festival[9] e la Mention d'Honneur ai cosiddetti Oscar del Cinema e della Televisione Sportiva Ficts di Milano[10].
Come fotografo realizza nel 2014 il progetto "I luoghi di Modigliani tra Livorno e Parigi", un viaggio nella vita dell'artista e uomo Amedeo Modigliani attraverso 50 luoghi immortalati oggi dopo 100 anni di cambiamenti socio-culturali e urbanistici[11]. Dal progetto sono state realizzate 13 esposizioni in varie città tra cui Livorno[12], Torino, Pisa, Marsiglia, Strasburgo e Parigi, dove nel 2024 è stato ospitato per 3 settimane nella libreria più antica della capitale francese[13], la Librairie Jousseaume all'interno della celebre Galerie Vivienne[14].