Considerato uno dei più grandi attaccanti della storia della pallavolo mondiale, la potenza delle sue schiacciate gli valse il soprannome di Bazooka[1]. In considerazione della sua lunga militanza a Modena (17 stagioni), i tifosi di quella città lo chiamarono anche Sindaco.[2]
Carriera
Giocatore
Club
Disputate le giovanili a Cavriago, esordì direttamente nella massima categoria italiana nel 1980-81, con la maglia della Panini di Modena; in dieci stagioni disputate con la maglia gialloblù vinse quattro scudetti consecutivi tra il 1985-86 e il 1988-89), oltre alla Coppa dei Campioni del 1990, a tre Coppe CEV e a quattro Coppe Italia. Lasciò poi il club modenese, colto nel triennio successivo da una crisi economica.
Nel 1990-91 passò quindi al Treviso; nelle tre stagioni venete colse i primi successi del club orogranata, con le Coppe CEV del 1991 e del 1993, e la Coppa Italia 1992-93. Nel 1993-94 rientrò a Modena, nel frattempo ristrutturatosi a livello societario e dove, sotto la nuova denominazione di Daytona, colse nuovi successi: tra gli altri, gli scudetti 1994-95 e 1996-97, tre Coppe Campioni e tre Coppe Italia.
Nel 1998-99 passò al debuttante Palermo con cui vinse una Coppa CEV. Ritornato per la terza volta a Modena, vinse lì un nuovo scudetto, il settimo della sua carriera, nel 2001-02. Annunciata l'intenzione di terminare la carriera nel 2005-06, dopo una travagliata stagione in cui aveva subito anche una squalifica quadrimestrale per doping causa positività al salbutamolo (contenuto in un farmaco per l'asma[3]), ritornò ancora in campo nel 2006-07, in A2, con la maglia di Cavriago, squadra nella quale aveva esordito.
La fine ufficiale della sua carriera si può indicare con la partita dell'All Star Game del 5 novembre 2006, giocata tra l'Italia di Lega e l'All Star A1: sull'11-9 Zlatanov mandò una battuta direttamente in tribuna, e un arrabbiato Ferdinando De Giorgi, allenatore della selezione italiana, invocò platealmente la sostituzione; alla postazione dei commentatori si alzò, togliendosi giacca e cravatta, proprio Cantagalli, in quel momento lì per commentare la partita, e andò a battere quello che rimase l'ultimo servizio del Bazooka davanti a una standing ovation dei 5000 presenti quel giorno a Montichiari.[4]
Nazionale
Aveva debuttato in nazionale ad Aosta, il 18 marzo 1986, nella gara vinta dagli azzurri per 3-2 contro l'Argentina; in totale ha giocato 330 partite con la maglia dell'Italia, vincendo un argento olimpico, due ori mondiali e 3 europei.
Allenatore
Nel 2009 fu ingaggiato come allenatore da Massa, neopromossa in A2. Dalla stagione 2012-13 allena la Tricolore di Reggio Emilia; lascia il club al termine della stagione 2015-2016, dopo l'eliminazione in semifinale play-off contro la Callipo, quando il suo contratto non viene rinnovato.[5]
Dal 2018 torna al Modena come allenatore in seconda della squadra, agli ordini dapprima di Julio Velasco e poi di Andrea Giani.
Dopo il ritiro
Diventò commentatore sportivo per l'emittente satellitare Sky Sport.