All'età di 9 anni, Lila Rose vide l'immagine di un bambino abortito in un libro a casa sua. Questa visione la colpì nel cuore e da quel momento iniziò a informarsi sull'aborto e decise di agire per aiutare a salvare le vite che venivano portate via da questa pratica. A 15 anni, Lila Rose ha fondato Live Action e nel 2006 ha iniziato a creare una serie di video sotto copertura riguardanti Planned Parenthood, rivelando le situazioni illegali della clinica. Rose e un'amica fingevano di essere ragazze minorenni, incinta di uomini più anziani, in cerca di aborto. Riuscì così a trovare vari membri dello staff che consigliavano alle giovani ragazze di mentire sull'età dei loro fidanzati adulti, violando così la legge. Da allora, Lila Rose e vari membri di Live Action hanno continuato a realizzare video denuncia nei confronti dell'organizzazione abortistica[3].
In un’intervista rilasciata al portale web Cruxnow, Lila sostiene che «poiché le nostre leggi attualmente autorizzano l’aborto, non possiamo ripristinare la protezione legale dei nascituri se l’elettorato non è istruito sull’aborto e sulla vita umana. Penso che il movimento a favore della vita stia lavorando per gettare le basi per un’etica pro-life attraverso l’educazione. Questo è ciò che cerchiamo di fare con Live Action: riconoscere la fame, spesso latente, per la verità. E cerchiamo di saziarla attraverso i media e le relazioni in modo persuasivo, rispettoso e persistente». Per i cattolici, conclude Lila, «l’identità non dovrebbe essere basata sull’appartenenza a un partito politico, ma sulla relazione con Gesù» nella Chiesa.
Nel maggio 2021 esce il suo primo libro "Fighting for Life: Becoming a Force for Change in a Wounded World"[4].