Il nome era relativamente comune nell'antica Grecia e dato soprattutto alle schiave (nel qual caso ne indicava effettivamente la provenienza)[3], oltre che essere, al maschile, un epiteto del dio grecoApollo[6]; non è invece documentato fra i romani se non con una trascurabile percentuale di usi del maschile Lycius[3]. In Italia, per quanto già utilizzato sporadicamente in epoca rinascimentale come ripresa colta del nome classico[2], è stato riscoperto nel Novecento, specie nella sua forma femminile, in seguito alla fortuna del romanzo di Henryk SienkiewiczQuo vadis? e dei numerosi film da esso tratti, in cui Licia è l'eroina cristiana[1][2][3][4]. Secondo dati raccolti negli anni Settanta, è diffuso in tutto il territorio nazionale per la forma femminile, mentre il maschile è accentrato in Friuli-Venezia Giulia[4].
Licia de novus Yurii è un personaggio della visual novel Aiyoku no Eustia, sviluppata e pubblicata dalla August.
Licia è la protagonista femminile del romanzo di Henryk SienkiewiczQuo vadis?, e di tutte le opere da esso tratte
Luciana, detta Licia (in originale Yaeko Mitamura, detta Yakko) è la protagonista della serie manga Kiss Me Licia, da cui fu tratto un anime la cui sigla italiana, cantata da Cristina D'Avena, fu la più venduta del 1986. In seguito al successo ottenuto della serie animata uscirono i telefilm Love Me Licia, Licia dolce Licia, Teneramente Licia e Balliamo e cantiamo con Licia nei quali Cristina D'Avena interpretava il ruolo della protagonista.
Lycius è il protagonista del poema di John KeatsLamia[6].