Tra Adèle, una liceale francese, ed Emma, una ragazza dai vistosi e appariscenti capelli blu, nasce una relazione sentimentale e piena di passione, che sfocia presto in un rapporto di convivenza. Le amicizie di Emma sono colte ed estrose e, proprio per questo motivo, comincia a sentirsi a disagio con Adèle, che considera priva di ambizioni solo perché è una ragazza più semplice e spontanea, con il sogno di diventare insegnante e lavorare con i bambini.
La storia d'amore tra le due prosegue, ma un rapporto basato perlopiù sull'attrazione fisica mostra ben presto la corda: Emma pensa al suo mondo artistico e alla carriera, Adèle alla sua scuola e ai suoi allievi; inoltre quest'ultima, pur amando Emma, cede al corteggiamento di un collega di lavoro. Ed è qui che la loro storia si interrompe bruscamente, in quanto Emma (seppur innamorata di un'altra all'insaputa della partner), caccia brutalmente Adèle di casa, lasciandola distrutta e in lacrime.
Le vite delle due ragazze si separano, proseguendo per alcuni anni senza incontrarsi mai; il mal d'amore sofferto da Adèle è però tristemente così intenso da non riuscire ad essere curato nemmeno dal tempo. I due ultimi disperati tentativi di Adèle, rimasta single da quel lontano primo amore, di riallacciare il rapporto sentimentale con Emma, che al contrario è fidanzata da tempo con la sua attuale compagna, non vanno a buon fine. Adèle allora si rende conto di dover accettare la cosa, e si allontana mestamente con indosso un vestito blu, segno del suo imperituro amore per Emma.
Il film è stato presentato in concorso al Festival di Cannes il 23 maggio 2013.[5] Nelle sale cinematografichefrancesi è stato distribuito il 9 ottobre dello stesso anno, mentre in quelle italiane dal 24 dello stesso mese.
Divieti
Nei Paesi di distribuzione, il film è stato distribuito con un indice di divieto corrispondente a R (vietato ai minori di 17 anni) "per diverso contenuto sessuale":[6] tuttavia negli Stati Uniti, questa classificazione, spesso sinonimo di fallimento commerciale dovuto al divieto di promozione, è stata ricompensata dalle reazioni positive degli spettatori statunitensi.[7]
Accoglienza
Incassi
Distribuito soltanto in Francia, Italia, Stati Uniti, Spagna, Germania e Inghilterra, il film ha comunque avuto un ottimo riscontro al botteghino, raggiungendo il milione di spettatori nella sua prima settimana d'apertura nelle sale francesi[8], e incassando un totale mondiale di 19465835$.[9]
Critica
Il film, subito accolto dal plauso del Festival di Cannes, si è aggiudicato la Palma d'oro e ha ricevuto numerose critiche positive da parte della stampa internazionale[10].
Poi dalla critica cinematografica, La vita di Adele viene recensito piuttosto positivamente: per esempio, sul sito webRotten Tomatoes, il film ha ottenuto oltre l'89% di recensioni professionali positive, con un voto medio di 9/10, basato su 191 recensioni; il consenso del sito recita: "Il film è crudo, onesto, recitato con forza e soprattutto intenso… Probabilmente è uno dei drammi moderni più avvincenti".[11]
La prestigiosa rivista Cahiers du cinéma ha dedicato la copertina del numero di quel periodo al film, descrivendolo "degno di questo e altro".[15]
Nonostante ciò, ci sono state anche recensioni negative del film, come Le Figaro, che ha criticato il film per la sua lunghezza e la ripetitività delle scene, definendolo soltanto "una piatta storia d'amore girata con finto naturalismo".[16]
Nel dicembre 2013, Complex lo pone al 4° posto nella classifica dei migliori film di quell'anno;[17] mentre, nell'agosto del 2016, la BBC lo inserisce nella 45ª posizione dei '100 più grandi film del XXI secolo'.[18]
Controversie
Esso, tuttavia, è stato anche criticato per la presenza di scene di sesso ritenute da alcuni esplicite e gratuite (ad esempio durante la scena di intimità tra Adéle e Thomas, in cui si intravede il peneeretto di quest'ultimo), al limite della pornografia.[19]
Jul' Maroh stesso, che ha creato il fumetto alla base del soggetto, le avrebbe trovate lontane dallo spirito della propria opera, bollandole come "forzate", nonché "frutto di un'interpretazione di voyeurismo" e criticando anche la scelta degli attori.[20]
In televisione
Il film è stato trasmesso in Italia su Cielo in prima serata (21:15) il 26 giugno 2024[21].
Differenze con il fumetto
Il fumetto di Julie Maroh, nei fatti, presenta differenze non di poco conto rispetto alla trasposizione cinematografica di Kechiche:
La vicenda della protagonista, che si chiama Clementine (detta Clem) e non Adèle, si svolge interamente in flashback, a seguito del suo funerale[22].
Clementine viene presentata come piccola di corporatura e bruna di capelli[22].
Dimostra complessivamente un approccio molto meno vitalistico e aggressivo alle questioni amorose e alla sessualità, vicende che anzi vive con un certo dolore. Non si concede, per esempio, al suo primo fidanzato Thomas[23]; vive inizialmente con grande problematicità la presa di coscienza delle sue inclinazioni omosessuali[24].
La conoscenza di Clementine con Emma, a seguito del fugace incontro in centro, avviene in una fase molto più tarda[25].
Mentre il film si conclude con la protagonista che si allontana tristemente dopo essere stata rifiutata da Emma, nel fumetto Clementine muore in un letto d'ospedale in seguito a un attacco cardiaco.
L'inizio della convivenza tra Clementine ed Emma nel fumetto avviene in modo decisamente più drammatico rispetto al film: una notte, infatti, la relazione tra le due ragazze viene brutalmente scoperta dai genitori di Clem, i quali le cacciano di casa e rinnegano la loro stessa figlia.
Il migliore amico della protagonista, Valentin, ricopre un ruolo molto più rilevante nel fumetto, nel quale è infatti un sostegno emotivo solidissimo per Clementine durante il suo percorso alla scoperta di sé, la ospiterà a casa sua dopo che Emma, furiosa e ferita per il tradimento della compagna, la manderà via di casa, e farà riappacificare le due ragazze.
Nel fumetto, dopo che Clementine ha tradito Emma, quest'ultima non inizierà nessun'altra relazione, in quanto ancora innamorata di Clem, rimanendole fedele fino alla fine.
^La vita di Adele visto dalla stampa straniera, su archivio.internazionale.it, internazionale.it, 23 ottobre 2013. URL consultato il 3 marzo 2015 (archiviato dall'url originale il 2 aprile 2015).