Figlio di un piccolo proprietario terriero, colonnello in pensione e amministratore dei principi Galitsin, intraprese la carriera militare: ottenne il grado di sottotenente nel 1814 e partecipò alla campagna di Francia.
Fu iniziato in massoneria nel 1820 nella loggia "La Stella fiammeggiante"[1].
Fu protagonista della cospirazione decabrista, che sfociò nel pronunciamento militare del 14 dicembre 1825, conclusa tragicamente con l'impiccagione insieme con altri quattro cospiratori.
Il valore della sua figura è più nell'impegno civile e politico che nella produzione poetica: nelle Meditazioni porta esempi storici di virtù, nel Voinarovskij rende omaggio al patriota ucraino confinato in Siberia, nella Confessione di Nalivaiko e ne Il cittadino Ryleev esalta la necessità e la funzione liberatrice della rivoluzione.
Note
^Tatiana Bakounine, Répertoire biographique des Francs-Maçons Russes, Institut d'Etudes slaves de l'Université de Paris, 1967, Paris, p. 466.
Bibliografia
D. P. Mirskij, Storia della letteratura russa (1927), Milano 1995