Nel 1931 presentò due ritratti marmorei dello zar Boris III e della zarina Giovanna, ricevendo un premio di 10000lev e un invito ufficiale come scultore di corte.[2] Sempre negli anni '30 realizzò un altro busto in gesso della zarina Giovanna (conservato presso il Castello Reale di Racconigi) e un busto del principe Umberto II (donato nel 1987 alla città portoghese di Cascais).[4] Pur rimanendo a Roma, nel 1934 vinse un concorso per la realizzazione di un monumento a Vasil Aprilov a Gabrovo, venendo poi chiamato dal comune di Varna per realizzare un altro monumento ad Aprilov in città. Tornato a Roma, lo zar e la zarina posarono nuovamente per lui per creare due busti marmorei destinati al tribunale di Sofia.[2]
Nel 1943 allestì la sua seconda mostra personale a Roma, presentando un busto del cardinale Angelo Roncalli, già visitatore apostolico in Bulgaria e futuro papa Giovanni XXIII. I suoi lavori ricevettero apprezzamenti da diversi critici d'arte italiani e bulgari tra cui Arturo Lancellotti e Piero Scarpa.[3]
Negli anni 1960 si recò in Jugoslavia su invito del Presidente Josip Broz Tito, che visitò nel Natale del 1964, realizzando nel corso dell'anno successivo un suo busto marmoreo. Intorno al 1965 tornò in Italia, vivendo e lavorando a Roma ma viaggiando anche nelle varie capitali europee per realizzare i busti di numerose personalità di spicco tra cui: Charles de Gaulle e Georges Pompidou, Federico Fellini, Sophia Loren e Marina Vlady; de Gaulle in particolare rimase stupito del suo busto marmoreo tanto da ordinare il conferimento di una medaglia d'oro allo scultore.[2]
Todorov morì dimenticato probabilmente il 5 agosto 1987 a Roma.[2]
^abcdef(BG) Скулпторът Кирил Тодоров (PDF), su varnaculture.bg. URL consultato il 26 dicembre 2024 (archiviato dall'url originale il 14 febbraio 2016).