Nato nella famiglia di un intellettuale di Sinferopoli, fu attivo nel movimento socialdemocratico a partire dal 1900, e negli anni immediatamente successivi coordinò la nascita del Comitato cittadino del Partito Operaio Socialdemocratico Russo e poi l'organizzazione di strutture unitarie relative all'intera Crimea. Condannato a 8 anni di esilio nel governatorato di Jakutsk, nel 1904 scappò a Ginevra. Fece parte della corrente menscevica e con lo scoppio della prima guerra mondiale assunse posizioni internazionaliste. Tornò a Pietrogrado dopo la Rivoluzione di febbraio del 1917 e guidò il gruppo dei menscevichi internazionalisti, divenendo membro del Comitato esecutivo del Soviet cittadino.