La principale attività di Julius Echter nella diocesi di Würzburg è stata l'attuazione della Controriforma. Se, per quanto concerne la religione, la sua azione fu di intolleranza nei confronti di protestanti ed ebrei[2], positiva fu invece la sua attività politico-amministrativa. Si deve a lui infatti la fondazione di importanti istituzioni e la costruzione di numerosi edifici, civili e religiosi, generalmente in uno stile gotico denominato, dal suo nome, Juliusstil. In particolare fu il fondatore dell'Università di Würzburg nel 1582, dello Juliusspital di Würzburg, un ospedale per i poveri e gli orfani, nel 1579, e della biblioteca di corte sulla Fortezza di Marienberg[3].
Ebbe problemi anche all'interno della Chiesa cattolica a causa dei suoi tentativi di acquisire alla sua diocesi la ricca abbazia di Fulda. L'abate di Fulda Balthasar von Dernbach, costretto ad abdicare nel 1576, chiese aiuto al papa e all'imperatore. Papa Gregorio XIII diede ragione a Dernbach, minacciando di scomunica chiunque gli si fosse opposto. Appoggiò l'abate di Fulda anche l'imperatore Massimiliano II. Dopo un lungo contenzioso, durato ventisei anni, nel 1602 Julius Echter dovette restituire l'abbazia di Fulda a Dernbach, oltre ad aver dovuto pagare i danni e le spese legali[4].
^Gottfried Mälzer: Julius Echter. Leben und Werk, Würzburg: Echter, 1989, ISBN 3-429-01255-4
^Michael Meisner: Julius Echter von Mespelbrunn. Fürstbischof zwischen Triumph und Tragik. Würzburg: Stürtz, 1989, ISBN 3-8003-0358-2
^Barbara Schock-Werner, Die Bauten im Fürstbistum Würzburg unter Julius Echter von Mespelbrunn. Struktur, Organisation, Finanzierung und künstlerische Bewertung, Regensburg: Schnell & Steiner, 2005, ISBN 3-7954-1623-X
^Hajo Holborn, The Reformation, Vol. I, Princeton: Princeton University press, 1982, p. 290, ISBN 0-6910-5357-X (Google libri)