Originario della Lorena quando ancora era retta dalla Casa di Lorena[1], nell'estate del 1736 venne ammesso come paggio nei palazzi imperiali di Vienna, al servizio dell'imperatrice Amalia, vedova dell'imperatore Giuseppe I (morto nel 1711).
A seguito di questa esperienza, nel 1769, il Ferraris propose al suo protettore di cartografare l'insieme dei Paesi Bassi austriaci, sul modello francese. Tale proposta aveva il pregio di rispondere ad una richiesta giunta dalla corte imperiale di Vienna sin dal 1759. Ferraris propose una carta molto dettagliata (scala 1:11 520), detta Carte-de-Cabinet (o carta ad uso del governo).
Ma il progetto del Ferraris comprendeva anche lo sviluppo, poi, di una seconda carta in scala 1: 86 400 (la stessa usata in Francia dal Cassini[2]) da destinarsi al grande pubblico, con lo scopo di finanziare i costi delle rilevazioni.
I rilievi vennero effettuati nel periodo 1771-75. Essi si basarono sui rilievi degli ufficiali di artiglieria, ma anche sui dati dello stesso Cassini che coprivano un tratto meridionale al confine, sulle carte rilevate dai geografi francesi nel corso dei numerosi conflitti a cavallo fra il XVII ed il XVIII secolo, sulle esistenti carte della regione di Namur (e, forse, di altre regioni) già ben dettagliate.
Le informazioni via via rilevate, venivano annotate su dei grandi fogli nello studio di disegno a Malines. Le mappe vennero realizzate in scala 1:11 520 e formarono una collezione di 275 tavole colorate a mano di dimensione 0,90 × 1,40 m ciascuna. Erano accompagnate da una collezione di 12 volumi di commenti, che riguardavano gli aspetti del territorio mappato di interesse economico e militare (fiumi, ponti, foreste, spazi adatti per accampamenti militari, etc.). Questi fogli ed annotazioni costituivano la Carte de cabinet.
Contemporaneamente, a Malines veniva redatta anche la carte marchande, incisa da L.A. Dupuis. Le due opere vennero terminate nel 1775.
Rimangono tre originali delle Charte de cabinet. Una conservata al Kriegsarchiv di Vienna, una al Rijksarchief all'Aia, la terza nella Libreria Reale del Belgio a Bruxelles. Quest'ultima era dedicata al Principe Carlo Alessandro di Lorena, suo protettore. A lungo conservata a Vienna, passò al Belgio nel 1922, come parte delle riparazioni guerra.
Nel 1777-78, Ferraris pubblicò una versione ridotta delle Carte-de-Cabinet, in scala 1:86 400, in 25 fogli, per uso commerciale (cosiddette carte marchande).
Sempre nel 1777 figura come membro della Loggial'Heureuse Rencontre N. 8 di Bruxelles, frequentata principalmente da aristocratici e membri dell'alta nobiltà, vi figurerà ancora nel 1786.
Nel corso di questa lunga permanenza, si sposò, il 25 novembre 1776, con Marie Henriette d'Ursel, di 36 anni, duchessa e discendente di una delle più nobili famiglie dei Paesi Bassi austriaci[3].
La Rivoluzione del Brabante
Tale parentela non gli impedì, allo scoppio della Rivoluzione del Brabante, nell'ottobre del 1789, di rimanere fedele all'Imperatore. Anzi, allorché, il 12 dicembre, il ministro plenipotenziario Trautmansdorff ed il governatore militare D'Alton abbandonarono Bruxelles, essi vennero licenziati dal vicecancelliere Philipp Cobenzl ed il comando generale dell'esercito attribuito al Ferraris. Contestualmente il vicencancelliere (cui Giuseppe II aveva attribuito tutti i poteri) aveva ordinato al Ferraris di raggiungerlo nella grande fortezza (germanofona) di Lussemburgo, l'unica provincia dei Paesi Bassi austriaci che non si fosse rivoltata[4].
Ma il Ferraris ricevendo quest'ordine ... di propria iniziativa andò a Bruxelles a parlamentare con i rivoltosi, immaginandosi che sarebbe bastato parlare loro per persuaderli, poiché egli aveva una moglie del Brabante, la signora d'Ursel[3]. Ma gli andò male: come che venne, lo si mise agli arresti e non riebbe la propria libertà che dando la propria parola d'onore di non servire mai contro la cosiddetta repubblica[5]. Dunque non diede alcun contributo alla repressione, dopo circa un anno, dell'insurrezione inizialmente vittoriosa, che venne invece condotta dal Bender.
Il 27 agosto 1793, Ferraris, che a seguito delle guerre rivoluzionarie aveva perso tutti i propri beni in Lorena ed in Belgio, venne promosso da Francesco II. vicepresidente nel 'Consiglio di Guerra di Corte' a Vienna (k.k. Hofkriegsrat)[3]. Ma, nell'ottobre dello stesso anno Ferraris egli si dedicò interamente alla stesura di un'esatta carta dell'Impero austriaco.
Nel 1807 venne ammesso al Geheimrat (Consiglio Segreto) e promosso feldmaresciallo.
L'unica figlia, contessa Molly Zichy-Ferraris (1780-1866), sposò nel 1799, il conte Franz Zichy di Vasanykeö (1777-1839). Delle tre nipoti, la più giovane, Melanie, divenne la terza moglie del Principe di Metternich[3].
^mais celui-ci, en recevant cet ordre de l'Empereur, au lieu de venir me joindre à Luxembourg, où je l'attendais, alla de son chef à Bruxelles parlementer avec les révoltés, s'imaginant qu'il n'avait qu'à leur parier pour les persuader, parce qu'il avait une Brabançonne, la demoiselle d'Ursel pour femme. Au lieu de cela, dès qu'il parut, on le mit aux arrêts, et il n'obtint sa liberté que sur sa parole d'honneur, de ne point servir contre la soi-disante république. Johann Philipp Cobenzl, (ed. Alfred Arneth), op. cit..
Bibliografia
(FR) IGN-Institut géographique national, Rapport Annuel 2005, 2005 [1]Archiviato il 22 luglio 2014 in Internet Archive..
(DE) Johann Philipp Cobenzl, Philipp Cobenzl (ed. Alfred Arneth), Graf Philipp Cobenzl und seine Memoiren - Souvenirs des différences époques de ma vie, Vienna, 1885.
(FR) Jacques Albin Simon Collin de Plancy, Fastes militaires des Belges, ou Histoire des guerres, sièges, conquêtes, expéditions et faits d'armes, qui ont illustré la Belgique, Bruxelles, 1836.