Joos (o Joost) van Cleve (van Beke) (Kleve, 1485 – Anversa, 1540) è stato un pittorefiammingo.
Fu tra i principali artefici della scuola di Anversa, che grazie ai suoi numerosi viaggi arricchì di stilemi eclettici, derivati da molti modelli figurativi dell'arte europea[1]. Attivo principalmente negli anni 1515-1530, è conosciuto principalmente per i suoi ritratti ed i suoi dipinti a carattere religioso.
Dal 1511 l'artista risulta iscritto alla congregazione dei pittori di Anversa, la sua città a cui fece costantemente capo anche durante i suoi viaggi che lo portarono a toccare diverse nazioni europee[1].
L'opera principale della sua prima attività è il Trittico della morte della Vergine (1515), oggi a Colonia. Nel 1520 circa si mise in viaggio, dirigendosi in particolare in Italia, dove visitò Genova e lasciò una pala per la chiesa di Santa Maria della Pace, oggi al Museo del Louvre. Visitò poi la Germania, la Francia (alla corte di Francesco I) e l'Inghilterra[1].
La sua cultura figurativa si arricchì così di numerose componenti, da Leonardo, dal quale riprese le fisionomie di molte Madonne, a Joachim Patinir, che gli ispirò gli orizzonti vastissimi dei paesaggi, fino a Dürer, dal quale riprese il gusto raffinato per i ritratti. Proprio nel ritratto, in particolare, compose alcune delle sue opere più conosciute, come quelli di Francesco I e di Eleonora d'Asburgo, databili al 1530 quando l'artista soggiornò a Fontainebleau[1].
Trittico dell'Adorazione dei Magi tra santo Stefano con il committente, Stefano Raggi, e santa Maria Maddalena (1530-1535), Olio su tavola, Genova, Chiesa di San Donato.
Sicilie pittura fiamminga, a cura di Vincenzo Abbate, Gaetano Bongiovanni, Maddalena De Luca, Palermo, Assessoraro regionale dei beni culturali e dell'Identità siciliana, 2018.