Ricevette, postumo, la Medal of Honor nel 1997, per aver sacrificato volontariamente la propria vita.[2]
Biografia
Nacque a Cincinnati, nell'Ohio, il 18 maggio 1915. Frequentò l'università di Wilberforce, partecipando alla Reserve Officers' Training Corps (ROTC) sotto il comando di Aaron R. Fisher[3] e diplomandosi con il grado di sottotenente nel 1940. Aveva 29 anni quando, il 26 dicembre 1944, ordinò il fuoco di artiglieria sulla sua posizione. Per tale gesto, nel 1982, fu insignito postumo della Distinguished Service Cross.[4]. Più di cinquanta anni dopo la sua morte, fu insignito anche della Medal of Honor. È sepolto nel cimitero di Colebrook a Whitman, Massachusetts.
Agli inizio degli anni novanta ci si rese conto che, a causa della loro razza, i soldati afro-americani non erano stati tenuti in considerazione nell'assegnazione della Medal of Honor. Dopo un'accurata rivisitazione, sette soldati afro-americani, tramite la Medal of Honor, ottennero nel 1997, un maggior riconoscimento. Il primo tenente Fox fu uno di questi sette soldati.
Carriera militare
La 92ª divisione di fanteria, conosciuta come Buffalo Soldiers, fu una divisione afroamericana che combatté durante la seconda guerra mondiale. Il tenente John R. Fox apparteneva al 366º Reggimento di fanteria quando sacrificò la sua vita per sconfiggere i tedeschi e salvare la vita dei propri compagni. Nel dicembre 1944, Fox faceva parte di una piccola squadra di osservatori che si offrirono volontariamente di avanzare fino al villaggio di Sommocolonia, nella valle del fiume Serchio[5]. Le forze americane furono costrette ad abbandonare il villaggio dopo essere stati accerchiate dai tedeschi. Dalla sua posizione al secondo piano di una casa, Fox diresse il fuoco difensivo dell'artiglieria.
I tedeschi occupavano le strade e attaccavano in forze, superando abbondantemente in numero il piccolo gruppo di soldati americani. Fox comunicò via radio per aggiustare il tiro dell'artiglieria più vicino alla sua posizione, poi comunicò di sparare ancora più vicino. Il soldato che ricevette l'ordine di Fox rimase impietrito, perché se avesse ottemperato la posizione di Fox sarebbe stata colpita, uccidendo Fox. Quando fu riferita la situazione a Fox egli rispose: “Fire it!” (Fate fuoco!) Questo sacrificio ritardò l'avanzata tedesca, consentendo alle altre unità statunitensi di riorganizzarsi per reagire all'attacco.
Il suo gesto avrebbe aiutato le forze statunitensi, costrette alla temporanea ritirata, ad organizzare un contrattacco per riprendere il controllo del villaggio.
La motivazione ufficiale della Medal of Honor riporta che le truppe americane, dopo il ritorno nel paesino, avrebbero trovato il corpo di Fox in mezzo ai cadaveri di circa cento soldati tedeschi[3][5][6].
Riconoscimenti
Nel dopoguerra, i cittadini di Sommocolonia eressero un monumento ai nove uomini uccisi durante la battaglia, di cui otto soldati italiani e il tenente Fox. Nel 2005, l'azienda di giocattoli Hasbro realizzò una miniatura "per commemorare il tenente John R. Fox nella serie G.I. JoeMedal-of-Honor."[7]
Per le sue "azioni valorose e coraggiose, fino al sacrificio supremo della sua propria vita,"[8] Fox fu insignito postumo della Medal of Honor. La sua vedova, Arlene Marrow di Brockton, Massachusetts, ricevette la sua medaglia dalle mani del presidente Bill Clinton in una cerimonia presso la Casa Bianca avvenuta il 13 gennaio 1997.[9] In quel giorno, Clinton consegnò altre sei medaglie ad altrettanti veterani afroamericani della seconda guerra mondiale dimenticati, tra cui Vernon Baker, unico sopravvissuto.[10]
Motivazione:
(EN)
«For extraordinary heroism against an armed enemy in the vicinity of Sommocolonia, Italy on 26 December 1944, while serving as a member of Cannon Company, 366th Infantry Regiment, 92nd Infantry Division. During the preceding few weeks, Lieutenant Fox served with the 598th Field Artillery Battalion as a forward observer. On Christmas night, enemy soldiers gradually infiltrated the town of Sommocolonia in civilian clothes, and by early morning the town was largely in hostile hands. Commencing with a heavy barrage of enemy artillery at 0400 hours on 26 December 1944, an organized attack by uniformed German units began. Being greatly outnumbered, most of the United States Infantry forces were forced to withdraw from the town, but Lieutenant Fox and some other members of his observer party voluntarily remained on the second floor of a house to direct defensive artillery fire. At 0800 hours, Lieutenant Fox reported that the Germans were in the streets and attacking in strength. He then called for defensive artillery fire to slow the enemy advance. As the Germans continued to press the attack towards the area that Lieutenant Fox occupied, he adjusted the artillery fire closer to his position. Finally he was warned that the next adjustment would bring the deadly artillery right on top of his position. After acknowledging the danger, Lieutenant Fox insisted that the last adjustment be fired as this was the only way to defeat the attacking soldiers. Later, when a counterattack retook the position from the Germans, Lieutenant Fox's body was found with the bodies of approximately 100 German soldiers. Lieutenant Fox's gallant and courageous actions, at the supreme sacrifice of his own life, contributed greatly to delaying the enemy advance until other infantry and artillery units could reorganize to repel the attack. His extraordinary valorous actions were in keeping with the most cherished traditions of military service, and reflect the utmost credit on him, his unit, and the United States Army.»
(IT)
«Per straordinario eroismo contro forze armate nemiche in prossimità di Sommocolonia, Italia il 26 dicembre 1944, mentre prestava servizio come un membro della Cannon Company, 366° Reggimento di Fanteria, 92a divisione di fanteria. Nel corso delle precedenti settimane, il tenente Fox aveva prestato servizio presso il 598° Battaglione di Artiglieria da Campagna come osservatore avanzato. La notte di Natale, i soldati nemici gradualmente si infiltrarono nella città di Sommocolonia in abiti civili, e dalla mattina presto la città era in gran parte in mani ostili. Con un pesante sbarramento di artiglieria nemica, alle ore 04:00 del 26 dicembre 1944, iniziò un attacco organizzato da reparti tedeschi in uniforme. Essendo in notevole inferiorità numerica, la maggior parte delle forze di fanteria degli Stati Uniti furono costrette a ritirarsi dalla città, ma il tenente Fox ed alcuni altri membri della sua squadra d'osservazione rimasero volontariamente al secondo piano di una casa per dirigere il fuoco difensivo dell'artiglieria. Alle ore 08:00, il tenente Fox riferì che i tedeschi erano per le strade ed attaccavano in forza. Ha poi chiesto fuoco di artiglieria difensiva per rallentare l'avanzata nemica. Mentre i tedeschi continuavano l'attacco verso la zona occupata dal tenente Fox, egli ha regolato il fuoco di artiglieria più vicino alla sua posizione. Infine venne avvertito che l'aggiustamento successivo avrebbe portato il micidiale fuoco d'artiglieria proprio sulla parte superiore della sua posizione. Dopo aver riconosciuto il pericolo, il tenente Fox ha insistito che l'ultimo adeguamento fosse eseguito poiché questo era l'unico modo per sconfiggere i soldati assedianti. Più tardi, quando un contrattacco riprese la posizione dei tedeschi, il corpo del tenente Fox fu trovato in mezzo ai corpi di circa 100 soldati tedeschi. Le azioni valorose e coraggiose del tenente Fox, fino all'estremo sacrificio della propria vita, hanno contribuito notevolmente a ritardare l'avanzata nemica fino a quando altre unità di fanteria ed artiglieria avrebbero potuto riorganizzarsi per respingere l'attacco. Le sue azioni straordinariamente valorose furono in linea con le tradizioni più care del servizio militare, e meritarono il massimo rispetto per lui, la sua unità, e l'esercito degli Stati Uniti.»
^ab(EN) Dennette A. Harrod, The 366th Infantry Regiment and Lt. John R. Fox, su Conference on Black Americans in World War II, 9 settembre 1992. URL consultato il 27 gennaio 2016 (archiviato dall'url originale il 12 novembre 2013).