Nel 1946 si trasferisce a Londra per studiare alla Sadler's Wells Ballet School[3] e l'anno dopo, a novembre, danza nel suo primo ruolo con il Sadler's Wells Ballet.[4]
Cranko collabora con il designer John Piper a Sea Change, presentato al Gaiety Theatre di Dublino nel luglio 1949. I due lavorano poi insieme a The Shadow, messo in scena dal Sadler's Wells Ballet nel 1953.[5] Questi anni segnano nella carriera di Cranko la transizione da danzatore a coreografo a tempo pieno. Il suo ultimo ruolo come danzatore nel Sadler's Wells Ballet è dell'aprile 1950[6]. All'età di 23 anni, Cranko ottiene l'incarico di coreografo stabile del Sadler's Wells Theatre Ballet per la stagione 1950–1951.[7]
Nella stagione 1951, per il Festival of Britain della compagnia, Cranko crea la coreografia del balletto comico Pineapple Poll, su musica di Arthur Sullivan (da poco libera da copyright) e con arrangiamenti di Charles Mackerras.[3] Nel 1954 segue un'altra collaborazione con Mackerras: The Lady and the Fool, su musiche di Giuseppe Verdi.[3]
Nel gennaio 1954 il Sadler's Wells Ballet annuncia la collaborazione di John Cranko e Benjamin Britten per una nuova opera. Cranko progetta una bozza di sceneggiatura per un lavoro che intitola inizialmente The Green Serpent, in cui si fondono elementi di Re Lear, di La bella e la bestia (da lui già elaborata per Sadler's Wells nel 1948) e della fiaba orientale pubblicata da Madame d'Aulnoy con il titolo Serpentin Vert. Egli redige una lista di danze, descrive brevemente l'azione e stabilisce la durata di ogni parte, poi passa il lavoro a Britten che su questa base compone quello che diverrà Il principe delle pagode.[8]
Nello stesso periodo scrive e sviluppa la rivista musicaleCranks, presentata inizialmente al New Watergate Theatre di Londra (dicembre 1955), trasferita poi nel marzo 1956 al St. Martin's Theatre nel West End e nel maggio successivo al Duchess Theatre. Le musiche sono di John Addison, il cast è composto da quattro artisti quali Anthony Newley, Annie Ross, Hugh Bryant (cantanti) e Gilbert Vernon (ballerino). Nel novembre del 1956, dopo un totale di 223 rappresentazioni a Londra, la rivista si trasferisce a Broadway al Bijou Theatre. Di essa esistono incisioni originali pubblicate in un CD.[9] In seguito Cranko riprende il format di Cranks per una nuova rivista intitolata New Cranks al Teatro lirico di Hammersmith dal 26 aprile 1960, con musiche di David Lee e un cast che include Gillian Lynne, Carole Shelley and Bernard Cribbins, ma l'impatto è molto minore.[3]. Nel 1957 crea la coreografia di La Belle Hélène per il Balletto dell'Opéra di Parigi.
Carmen, nel 1971 (musica di Georges Bizet, Wolfgang Fortner e Wilfried Steinbrenner)
Spuren (Traces), su musica di Gustav Mahler, nel 1973
L'opera di Cranko dà una grande spinta al successo internazionale del balletto tedesco, a partire da una performance al Metropolitan Opera House a New York nel 1969. Tornato a Stoccarda, Cranko invita Kenneth MacMillan a una collaborazione con la compagnia, che risulta nella creazione di quattro balletti più un Requiem, tributo realizzato da MacMillan dopo la morte del coreografo.[12]
Su impulso di Cranko il Balletto di Stoccarda istituisce nel 1971 la propria scuola di balletto, rinominata John Cranko Schule nel 1974.[13] La sua assistente e coreologa Georgette Tsinguirides ha preservato il suo lavoro in notazione Benesh Movement.[14]
John Cranko muore il 26 giugno 1973 per shock anafilattico dovuto a farmaci sonniferi su un volo transatlantico per Dublino, di ritorno dagli Stati Uniti dopo una tournée di successo.[15] Sua madre Grace, divorziata dal padre Herbert e residente in Rhodesia, viene a conoscenza della sua morte da una trasmissione alla radio.
John Cranko è sepolto in un piccolo cimitero nei pressi di Schloss Solitude a Stoccarda.
Commemorazioni
Nel 2007 il Balletto di Stoccarda ha celebrato l'ottantesimo compleanno di John Cranko organizzando il Cranko Festival.[16] Il balletto Voluntaries di Glen Tetley è stato creato in sua memoria.
La John Cranko Society di Stoccarda, fondata nel 1975, promuove la conoscenza del balletto e dell'opera di Cranko, sostiene finanziariamente spettacoli e danzatori di talento, e ogni anno conferisce il premio John Cranko Award.[17]
^(DE) John Cranko, su stuttgart-ballet.de, Stuttgart Ballet. URL consultato il 19 marzo 2015.
^abcd(EN) Nicholas Dromgoole, John Cranko, in Oxford Dictionary of National Biography. URL consultato il 19 marzo 2015.
^(EN) John Cranko, su rohcollections.org.uk, Royal Opera House Performance Database. URL consultato il 19 marzo 2015 (archiviato dall'url originale il 2 aprile 2015).
^(DE) Das Stuttgarter Ballettwunder, su arte.tv. URL consultato il 19 marzo 2015 (archiviato dall'url originale il 2 aprile 2015).
^(DE) Aktuelles, su john-cranko-gesellschaft.de, John-Cranko-Gesellschaft. URL consultato il 19 marzo 2015.
Bibliografia
(EN) Jann Parry, Different Drummer: The Life of Kenneth MacMillan, Londra, Faber and Faber, 2009, ISBN978-0-571-24302-0.
(EN) Philip Reed, Mervyn Cooke e Donald Mitchell, Letters from a Life: The Selected Letters of Benjamin Britten, Vol. 4 1952–1957, Woodbridge, Boydell Press, 2008, ISBN978-1-84383-382-6.