È conosciuta per aver interpretato il ruolo di Lavanda Brown nella serie cinematografica di Harry Potter.
Biografia
Jessie Cave è nata nel 1987 ad est di Londra, ed è la seconda di cinque fratelli. Suo padre lavora come medico.[1] Suo nonno era il Segretario Capo di Hong Kong, Sir Charles Philip Haddon-Cave.[1] Jessie ha studiato Illustrazione e Animazione alla Università di Kingston, e Letteratura inglese alla University of Manchester, ma ha abbandonato gli studi prima di completare il corso. Prima di decidere di seguire la carriera di attrice, aveva deciso di studiare amministrazione teatrale alla Royal Academy of Dramatic Arts.[1]
Carriera
Ha debuttato come attrice nel film televisivo drammatico Summerhill, messo in onda sulla CBBC all'inizio del 2008.
Il primo luglio 2007 fu indetto un casting aperto per il ruolo di Lavanda Brown nel film Harry Potter e il principe mezzosangue. Jessie, venuta da un'agenzia, ha ottenuto il ruolo di Lavanda battendo altre 7.000 candidate che si erano presentate alle audizioni.[2] È stata confermata nel ruolo di Lavanda Brown anche in Harry Potter e i Doni della Morte - Parte 1 e Harry Potter e i Doni della Morte - Parte 2 anche se la sua partecipazione è ridotta a pochissime inquadrature e risulta essere tra le più drammatiche. Tra gli attori del cast del film, Emma Watson l'ha descritta come "molto dolce e perfetta" per il ruolo di Lavanda, mentre Rupert Grint ha detto che è "molto cool".[3]
Nel 2012 ha partecipato al film Grandi speranze nel ruolo della dolce Biddy, la maestrina del protagonista che poi sposerà il cognato rimasto vedovo. Nel 2014 recita nella commedia Inglese Pride nel ruolo di una ragazza lesbica; nel dicembre dello stesso anno ha dato alla luce il suo primo figlio, Donnie.
Vita privata
Ha una relazione con il comico Alfie Brown, figlio del compositore Steve Brown e dell'impressionista Jan Ravens. Hanno quattro figli: Donnie (ottobre 2014), Margot (luglio 2016), Tenn (ottobre 2020)[6][7] e Becker Brown (marzo 2022).[8][9]
^ Theo Bosanquet, La critica acclama Arcadia di Stoppard, in Review Round-up, Whatsonstage.com. URL consultato il 9 giugno 2009 (archiviato dall'url originale il 10 agosto 2011).