Eugene Marbeau descrisse Jean-Baptiste Treilhard come "un uomo onesto e giusto, felice di fare il proprio dovere in ogni situazione... ma che non cercava... di dominare gli eventi". Fu sepolto all'interno del Pantheon a Parigi.
Treilhard fu eletto deputato del Terzo Stato di Parigi presso gli Stati Generali del 1789, prima di passare all'Assemblea Nazionale Costituente. Uno dei suoi primi importanti incarichi fu nel Comité ecclésiastique (Comitato ecclesiastico) in cui promosse la Costituzione civile del clero, un'importante riorganizzazione della Chiesa cattolica (compresa la soppressione dei monasteri e l'esproprio delle sue proprietà). Fu per qualche giorno presidente dell'Assemblea Nazionale Costituente (20 luglio - 1º agosto 1790).
Ineleggibile, come tutti i membri dell'Assemblea Costituente, per l'Assemblea legislativa, divenne presidente del tribunale penale di Parigi, ma fu giudicato poco deciso.
Fu uno dei membri inaugurali del Comitato di salute pubblica (7 aprile 1793 - 12 giugno 1793), ma fu escluso dai montagnardi. Fu imprigionato, ma sopravvisse al Regime del Terrore. Il 31 luglio 1794, dopo il 9 termidoro anno II (27 luglio 1794), fece ritorno al Comitato fino al 5 novembre 1794. Ricoprì di nuovo la carica dal 4 maggio al 2 agosto 1795.
Divenne presidente del Consiglio dei Cinquecento nel mese di nevoso, anno IV (22 dicembre 1795 - 23 gennaio 1796). L'1 piovoso anno IV (21 gennaio 1796) tenne un discorso in occasione del terzo anniversario dell'esecuzione di Luigi XVI, nel quale criticò la monarchia.
Treilhard divenne uno dei cinque direttori, il corpo esecutivo della Francia, il 15 maggio 1798 (26 fiorile anno VI) al posto di François de Neufchâteau. Presiedette il Direttorio dal 24 agosto al 27 novembre 1798.
Il 17 giugno 1799 la sua elezione a membro fu invalidata da una risoluzione del Consiglio degli Anziani, sulla base di un errore avvenuto durante la nomina. Il suo posto fu occupato da Louis Gohier.