Figlio di Pierre, imprenditore edile al servizio dei Bâtiments du Roi, e di Madeleine Boucher[2] e cugino di Pierre Denis Martin[1], iniziò gli studi pittorici presso Laurent de La Hyre[2][3], in seguito lavorò per Vauban[2][3][4] e, introdotto da quest'ultimo[3], divenne apprendista di Adam Frans van der Meulen[1][2][3][4]. In breve tempo divenne il collaboratore più stretto di van der Meulen, assimilandone lo stile tanto da rendere difficile distinguere i contributi dell'uno da quelli dell'altro[3]. Alla morte di questi, avvenuta nel 1690, Martin e Sauveur Lecomte ricevettero l'incarico di terminare la serie di dodici dipinti eseguiti per celebrare le conquiste del re[3].
Nel 1695, morto Lecomte, Martin iniziò a collaborare col cugino, o forse nipote, Pierre Denis Martin e nel 1699 furono terminati i dodici dipinti sulle conquiste del re e installati nel Castello di Marly[3]. A questo punto Martin divenne il pittore ufficiale del re per la campagna in Delfinato (1688-1689) e gli assedi di Mons (1691) e Namur (1692) (queste ultime due opere terminate dal figlio Jean Baptiste)[3] ed ebbe il titolo di pittore delle conquiste del re[4].
Nel frattempo si era sposato con Marie Marthe Nöel (1698), da cui ebbe 8 figli, 4 dei quali in due parti gemellari: Elisabeth e Susanne (28 giugno 1699), Jean Baptiste e Hélèn (23 dicembre 1700), Elisabeth (30 agosto 1702), Marie Françoise (6 luglio 1708) e Jean (16 settembre 1709)[2].
Martin eseguì non solo dipinti su tela, in genere con colori ad olio, ma anche affreschi e cartoni per arazzi.
Dipinse soprattutto battaglie, ma anche paesaggi, in particolare fluviali[1], vedute del parco di Versailles[4], architetture, ritratti, nature morte e soggetti storici[1].
Operò quasi esclusivamente a Parigi dal 1675 al 1735[1].
(IT) Horak M., La rappresentazione della Battaglia di Vienna in un grande dipinto dell'ambiente di Jean Baptiste e Pierre Denis Martin, in "Auxilium a Domino", vol. 4, ISBN 88-85381-62-6, Piacenza, 2021.