Proveniente da una famiglia di avvocati e anch’egli destinato a diventarlo, lo divenne e si trasferì a Bordeaux per praticare la professione. Originario della Francia centrale, a Bordeaux creò un'associazione per riunire gli accademici francesi. Fece da segretario a John Law, diventando un esponente della fisiocrazia, e svolgendo il ruolo di funzionario economico del regno di Francia. Dopo aver legato con studiosi e uomini di letteratura, cambiò direzione e occupò un ruolo importante nel campo della letteratura e dell’economia. Nel 1715 fondò una piccola accademia con una delle sue conoscenze, il duca di La Force, che lo dichiarò protettore. Due anni più tardi, lo stesso duca di La Force cercò di convincere Melon a unirsi al Consiglio delle Finanze a Parigi, ma quando il consiglio cessò di esistere, Melon passò agli uffici del Controllore Generale Argenson, che lo nominò Ispettore Generale e lo trasferì nuovamente a Bordeaux. Successivamente lasciò il posto per tornare a lavorare a Parigi, sotto la direzione di Padre Dubois, il ministro degli Esteri, ma poi si dimisi e il suo nuovo incarico divenne quello di segretario della legge.
Melon ha tentato di aggiornare la dottrina francese Colbertista con l'equilibrio di idee commerciali della scuola mercantilista inglese. Il lavoro di Melon fu molto ammirato da Voltaire, Diderot e Montesquieu e un influente Quesnay.
L'Essai Politique sur le Commerce è considerata una grande opera di economia politica dell'Illuminismo europeo. L’opera tratta argomenti riguardanti l’economia; ha per oggetto le monete, grazie alle quali dipende la rovina del commercio o la prosperità dello stesso e che sono e saranno sempre l’anima di ogni Governo, che a seconda del suo esito, ne risulterà la ricchezza o la miseria dei Popoli. Nella sua prima edizione, pubblicata nel 1734, il testo appare un po' asciutto e tecnico, da come ci si aspetterebbe da uno specialista in economia e finanza di quel tempo. È piuttosto breve: è composta da diciotto capitoli equamente distribuiti tra l'economia reale e l'economia monetaria. L'opera fu così ben ricevuta dal pubblico che soltanto due anni dopo, nel 1736, fu ristampata una seconda edizione con alcune aggiunte (capitoli X, XI, XIX, XXI, XXII, XXIV e XXV).
Fondazione Mansutti, Quaderni di sicurtà . Documenti di storia dell'assicurazione, a cura di M. Bonomelli, schede bibliografiche di C. Di Battista, note critiche di F. Mansutti, Milano, Electa, 2011, p. 215.